Da Supereroe a Taipai: Milan, Ibrahimovic si riscopre umano
Sanremo, una corsa pazza in moto, un Festival da condurre. E una risposta pronta ad Amadeus: "Mi hai chiamato supereroe? Mi sottovaluti...". Era lo scorso marzo e Zlatan Ibrahimovic, infortunato per un ko muscolare, era sul palco dell'Ariston e si divertiva tra gag, cantate con Sinisa Mihajlovic e presentazione dei cantanti in gara. Fast Forward sull'anno dello svedese e ci ritroviamo alla giornata di ieri. Anche supereroi in ballo. "Voglio tenere tutta la stagione e pensare che non sono Superman" le parole del numero 11 del Milan nel corso di una conferenza stampa. Da Supereroe sottovalutato a umano, Ibra si è riscoperto umano.
Tanti infortuni (ora è fuori a causa di un'infiammazione al tendine d'achille, non rischierà contro la Juve dopo aver saltato il Liverpool) per il leader tecnico ed emotivo del Milan di Stefano Pioli, che ha imparato a volare, comunque, anche senza il suo supereroe. Capace, comunque, di timbrare il cartellino nell'unica sua presenza in questa stagione, poco dopo il suo ingresso in campo, nella sfida con la Lazio: giocata di Rebic e tocco facile, facile a porta sguarnita. Braccia larghe, salto, pugno che colpisce l'aria e treccia che svolazza prima degli abbracci dei compagni. Ecco, la treccia, il solito pizzetto... Ibrahimovic, col suo nuovo look, ha scatenato il web, che ha immediatamente paragonato l'ex Juve e Inter a Taipai, uno dei primissimi villains di Goku nella leggendaria saga di Dragon Ball.
Mercenario, maestro di Tenshin, Taipai venne sconfitto da un piccolo Goku, che diede l'illusione di averlo ucciso con una granata. Ma non fu così, perché Taipai tornò, mezzo uomo e mezzo cyborg, ferito ma non sconfitto, incerottato ma non piegato. Quello che punterà a fare Ibrahimovic, l'uomo che viene dal pianeta Zlatan. Perché magari non sarà più il vero Superman, acciaccato dall'età e dal logorio fisico, ma sicuramente, col pallone tra i piedi, è uno degli extraterrestri di questa Serie A.
@AngeTaglieri88