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    Da Perotti a Strootman: ecco come giocherà la Roma di Spalletti

    Da Perotti a Strootman: ecco come giocherà la Roma di Spalletti

    • Giancarlo Padovan
    E’ ancora presto per dire come giocherà la Roma, ma non è presto per sapere che lo farà bene, con varietà di moduli e interscambio di uomini. Sono uno spallettiano della prima ora e la carriera dell’allenatore toscano mi ha convinto a tal punto da considerarlo come uno dei migliori della sua generazione. Verosimilmente la buona Roma che verrà e il suo tecnico che la plasmerà non basteranno per uguagliare la Juve, ma sarà un presupposto basilare per la conquista di un posto in Champions e, forse, per puntare a raggiungere la Coppa Italia.

    E’ vero, la squadra finora è stata penalizzata da un mercato asfittico, teso più alle uscite che alle entrate. Tuttavia la base è solida e, se si sapranno inserire almeno un paio di elementi di qualità in difesa (due centrali sono pochi e Juan Jesus va testato), la Roma sarà certamente competitiva. Molto risiede in Spalletti e nel suo gioco collaudato e vario.

    Qualcuno indica nel 4-2-4 il modulo di riferimento, ma io non ne sono affatto sicuro. Anzi penso che Spalletti si affiderà alternativamente al 4-3-3, il sistema di gioco dello scorso anno, e al 4-2-3-1, anche questo già visto nel recente passato. Gli interpeti varieranno a seconda delle caratteristiche, anche se non andiamo troppo lontano dal vero se pensiamo che dei due di centrocampo, uno sarà Strootman e l’altro De Rossi. Il terzo dipende dagli acquisti. Potrebbe essere Diawara, in caso contrario Nainggolan che titolare lo sarà di sicuro, anche se non è definita la sua posizione. C’è chi lo vede a ridosso delle punte. Chi, come me, mezzala a sostegno, nel senso che sa staccarsi, inserirsi e concludere.

    Da discutere l’impiego o meno di Dzeko, che molti trascurano al punto da soppiantarlo fin da oggi nell’ipotetica formazione titolare. Io non penso che Spalletti lo abbia giubilato, ma credo che non lo abbia avanzato nelle gerarchie rispetto all’anno precedente. Di sicuro lo proverà senza pregiudizio, anche se è indubitabile che nei movimenti degli attaccanti il bosniaco risulti ancora un po’ troppo prevedibile.

    Passando ad un’analisi più schematica è chiaro che il direttore sportivo Sabatini debba lavorare sull’ingresso di difensori. Digne è stato rimpiazzato da Mario Rui. Non so se lo valga, ma è una scelta logica. In mezzo il problema non sono le partenze di Zukanovic e Castan, ma il cattivo umore di Manolas che vorrebbe andar via e che Pallotta non è ancora sicuro di tenere. Infine continuo a pensare che Florenzi esterno basso sia un ripiego che toglie spinta al giocatore (per paradosso, ma neanche tanto, meglio esterno alto). In porta, per me, va Szczesny il portiere che Spalletti ha fortemente voluto. Allison in panchina o via a gennaio.

    A centrocampo c’è e ci sarà abbondanza: Strootman (intorno al quale quasi tutto gira), De Rossi  (anche se non lo vedo titolare fisso e, in questo caso, Spalletti sbaglierebbe), Nainggolan (può fare anche il trequartista), Perotti (lavorerà a pendolo tra il centrocampo e l’attacco), Diawara (se arriva è un incontrista puro), Florenzi (già citato e poliedrico, ma centrocampista di corsa e qualità).

    Un discorso a parte merita Paredes, a mio giudizio un centrale di centrocampo come ce ne sono pochi. Ero convinto che Spalletti non se ne privasse per nessuna ragione, invece leggo che potrebbe tornare all’Empoli, girato dalla Juve pronta ad acquistarlo in sinergia con i toscani. Davvero la Roma ha bisogno di quei soldi per fare un’operazione importante? Sarà, ma mi sembra strano e anche un po’ contraddittorio (vendo uno bravo e già collaudato in serie A per prendere uno che magari conosco meno).

    L’attacco è un enigma. Detto di Dzeko, le certezze nel 4-3-3, ma anche nel 4-2-3-1 (in questo caso con Dzeko unica punta) sono Salah a destra ed El Shaarawy a sinistra. Quest’ultimo avrebbe potuto fare di più all’Europeo, ma Conte non gli ha creduto e gli ha regalato solo qualche spicciolo contro l’Irlanda. Tuttavia il suo rilancio è cominciato dalla stagione scorsa e quest’anno può solo progredire. Stesso discorso per Salah, l’anno scorso il miglior elemento della Roma sia per quantità che per qualità. Ogni tanto ha qualche passaggio a vuoto, però resta imprescindibile sia per la fase di possesso che per quella di non possesso.

    Da valutare Iturbe, Ricci e Gerson. Con qualche preferenza per i primi due.      

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