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Da operaio a 'dopo Chiellini', tra Italia e Juve: la favola del 'vichingo' Gatti
MEDIANO OPERAIO - Una determinazione feroce. Ce ne vuole tanta se si vuole arrivare in alto, il più in alto possibile, partendo dal basso, il più basso possibile. Partendo dai dilettanti, dai campionati di Promozione ed Eccellenza, per fare poi ogni anno uno step in più. Spesso, si dice, per fare un passo avanti serve farne prima uno indietro. Beh, per Gatti vale davvero: da centrocampista aveva come modelli Gerrard e Lampard, oltre all'ex milanista Taarabt. La vera svolta per la sua carriera è stata però grazie a uno spostamento di una decina di metri: da mediano a difensore centrale. Da lì è iniziata un'altra vita, i lavori da serramentista e muratore, o le giornate al mercato per aiutare la famiglia e il padre che aveva perso il lavoro sono diventate solo un ricordo. Da lì è iniziata la rincorsa.
SCALATA DI FRETTA - Dall'Eccellenza col Pavarolo alla D a Verbania, un anno dopo la C, il calcio professionistico, con la Pro Patria. Meno di 12 mesi e il salto in B a Frosinone, dopo sei la Juventus, che sfida e batte Torino e Napoli e investe 10 milioni di euro totali per lui. Guido Angelozzi, che lo ha portato in Serie B, lo ha definito "un mix tra Bonucci e Chiellini", lui per il momento dell'ormai ex capitano bianconero e azzurro ha ereditato la maglia della Nazionale. La numero 3, all'esordio contro l'Inghilterra, quando è stato riconosciuto da tutti come uno dei migliori in campo. La paura e l'emozione non sa cosa siano, l'ambizione e la voglia di sfondare sì. Il prossimo obiettivo si chiama Juve, che lo porterà in ritiro per farlo valutare a Massimiliano Allegri. Dalla vita da operaio alla Nazionale e oltre, la favola di Federico non è ancora finita.