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Da oggetto misterioso a leader indiscusso: Manolas rinasce con Gattuso. Ora Koulibaly...
RINATO - Il 6 gennaio, nella sfida persa 3-1 al San Paolo con l’Inter, ha forse toccato il punto più basso della sua ancor breve esperienza partenopea. Svarioni clamorosi, un gol regalato a Lautaro Martinez aggiunto ad una sensazione di totale incertezza, quasi paura di giocare, di intervenire. Da quel momento, però, Manolas è letteralmente rinato. Gattuso lo ha fatto sentire importante, caricandolo di responsabilità e fiducia, forzata eredità dell’assenza di Koulibaly. E lui, Kostas, ha risposto presente, crescendo di tono e tornando prova dopo prova implacabile cerniera difensiva.
COPPIA PERFETTA - Non solo efficace difensore: Manolas nel momento peggiore ha assorbito tensioni e negatività dell’ambiente, si è messo sulle larghe spalle la difesa, priva delle vecchie guide (Koulibaly, come detto, e Albiol), e l’ha fatta tornare salda, (quasi) impermeabile. Con il gruppo il feeling è nato lo scorso luglio a Dimaro, con Gattuso dai primi sguardi, con Maksimovic si è invece affinato di recente. Sì perché tra i segreti della rinascita dell’ex Roma c’è anche il centrale serbo, che con la sua solidità rude ma precisa si è abbinato alla perfezione con l’indomito furore agonistico del compagno di reparto.
E KOULIBALY... - Gattuso si affida alla M&M, ma attende sempre il recupero di Koulibaly per il finale di stagione. Certo, con questo Manolas, considerando anche il sicuro arrivo di Rrahmani e (forse) Kumbulla, oltre all’affidabilità di Maksimovic, non è più utopia pensare a un addio a fine stagione di Koulibaly. Il PSG punta forte sul senegalese, il Napoli prima non l’avrebbe mai ceduto. Ora, forse, qualcosa è cambiato.