Da Motta e Malone a Modric e la Juve: il meglio del 2018 in Italia e all'estero
MIGLIOR ALBUM - MIGLIOR SQUADRA
Uno dei suoi brani (Need a little time) è stato citato anche dall’ex presidente Usa Barack Obama nella sua speciale lista di fine anno. Tell Me How You Really Feel di Courtney Barnett è un album vero, profondo, splendidamente intimo e sporco. Nonostante la sua vena di nicchia e un ruolo iniziale da underdog, la cantautrice australiana conquista la vetta della critica internazionale, così come la Croazia del ct Dalic, Modric, Brozovic, Perisic, Mandzukic e compagni ha divertito tutti e sorpreso al Mondiale pur senza vincerlo.
In Italia l’album migliore è Vivere o Morire di Francesco Motta, un concept album sull’esistenza umana, ai limiti della psicanalisi, che segna la maturità acquisita da parte del cantautore e polistrumentista toscano, vincitore anche della Targa Tenco. Maturità che ha ormai definitivamente conquistato anche in Europa la Juventus di Max Allegri: 101 punti in campionato, 100 gol segnati e la certezza di avere in rosa il meglio che il calcio moderno possa offrire: quel CR7 che rende perfetta la macchina bianconera.
MIGLIOR ARTISTA - MIGLIOR CALCIATORE
Post Malone e Luka Modric: gli outsider che non ti aspetti. Il primo la spunta tra Drake ed Ed Sheeran, il secondo gode tra i due litiganti Cristiano Ronaldo e Messi. Il rapper che non ama essere definito rapper (a hip hop e trap unisce grunge, country e rock ’n’ roll) nel 2018 è stato disco di platino con il suo album Beerbongs & Bentleys (nominato ai prossimi Grammy come miglior album) e ha vinto gli MTV Video Music Awards con il singolo Rockstar. Il centrocampista croato ha vinto il Pallone d’oro dopo 10 anni di dominio della coppia Leo-CR7, grazie a una Champions vinta e un Mondiale giocato ad altissimi livelli.
I Post Malone e Modric italiani si chiamano Salmo e Lorenzo Insigne. Fuori da ogni schema, spesso incompresi (soprattutto da Salvini e Ventura, ce ne faremo una ragione), entrambi uniscono estro e cattiveria per regalare emozioni come nessun altro in Italia sa fare. Il rapper sardo ha sfornato un album, Playlist, che diventa più forte e grintoso a ogni ascolto e il suo tour della prossima primavera è già sold out in ogni data. L’attaccante napoletano con i suoi gol e le sue giocate fa impazzire il San Paolo e i tifosi azzurri in Italia e in Europa.
MIGLIOR LIVE - MIGLIOR PARTITA
Dal vivo c’è poco da fare: Eddie Vedder e i suoi Pearl Jam sono i migliori da decenni. Pochi fronzoli: voce, chitarra, basso e batteria sono gli unici effetti speciali necessari per fare uno spettacolo rock ipnotizzante. Basta guardare online il concerto al Lollapalooza in Brasile a Interlagos lo scorso 24 marzo per comprenderlo, chi poi è riuscito a partecipare al live agli I-days a Milano a giugno l’ha potuto vivere in prima persona. Con più di 30 anni di carriera alle spalle, la band di Seattle si diverte sul palco e chi sta sotto esce da quell’apoteosi di grunge e rock ’n’ roll spaesato, carico ed emozionato. Divertimento è stata anche la parola chiave della partita più bella del Mondiale in Russia e del 2018: quel Francia-Argentina 4-3, dove pochi schemi e tanti gol ci hanno ricordato la semplice essenza del calcio.
In Italia il live migliore lo ha regalato senza dubbio Calcutta con una splendida performance in una stracolma Arena di Verona, lo scorso 6 agosto. Un concerto che è possibile rivivere grazie al film di Giorgio Testi, Tutti in piedi, trasmesso nei cinema italiani all’inizio di questo mese. Tutti in piedi, come dovremmo stare tutti per Kalidou Koulibaly, campione vero e perfetto simbolo per un calcio migliore senza razzismo e violenza, che ha messo il sigillo sulla partita italiana più bella di questo 2018: Juventus-Napoli 0-1 dello scorso 22 aprile.
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