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Da Mihajlovic a Mr. Bee: confusione Milan, tutti i problemi e le incognite
SOCIETA' - Bee Taechaubol, il Fondo Madison e ultima la cordata americana-cinese: i potenziali investitori interessati a rilevare la minoranza delle quote del Milan continuano a bussare alla porta di Arcore, soprattutto dopo aver constatato che dopo un anno la trattativa con Mr. Bee è in una fase di stallo dalla quale il broker thailandese sembra non riuscire a tirarsi fuori, ma nessuno riesce a chiudere e questo stallo preoccupa Fininvest. La holding di Berlusconi teme che il tutto possa protrarsi oltre l'estate, uno scenario che penalizzerebbe non solo le casse del Milan (riducendo le possibilità sul mercato), ma anche le casse di Fininvest stessa. Per questo nelle prossime settimane riprenderanno in maniera fitta i contatti con le due cordate più avanti nei contatti, quella di Mr. Bee e quela americana-cinese, e alcuni rappresentati voleranno in Cina per provare a dare un ulteriore impulso alla trattativa: dentro o fuori per il broker thailandese, possibile il sorpasso della cordata rivale.
TOTO DS - Se il futuro della proprietà è un rebus, non è da meno quello dell'organigramma societario: il dualismo tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani non è ancora stato risolto e a questo va ad aggiungersi anche la situazione legata al direttore sportivo. Rocco Maiorino è corteggiato da alcuni club (Bologna e Hellas Verona) e il Milan è spaccato su chi possa prendere il suo posto: chi vuole una figura di spicco come Walter Sabatini (amico di Galliani, ma i due difficilmente potrebbero convivere), chi spinge per un emergente come Enzo De Vito in evidenza ad Avellino da far crescere all'ombra di Galliani (soluzione più praticabile). Oltre che differenze di visione, pesa la situazione societaria: niente cessione prima dell'estate significherebbe fondi limitati, e dunque rinunciare a un 'lusso' come Sabatini.
TOTO ALLENATORE - Società, organigramma, non poteva essere meno intricata la situazione della panchina rossonera. Sinisa Mihajlovic scaricato, rivalutato, criticato, confermato: l'unica cosa certa è il contratto del tecnico fino al 2017, il suo futuro sembra lontano dal Milan ma attenzione alla finale di Coppa Italia, una vittoria contro la Juventus potrebbe cambiare le carte in tavola. Il vero problema è che la rosa di candidati per l'eventuale post-Mihajlovic graditi a Berlusconi e Galliani si assottiglia di settimana in settimana: Conte si accaserà al Chelsea, Di Francesco ha chiuso la porta, Donadoni e Emery sembrano usciti dai radar. Rimane l'ipotesi interna Cristian Brocchi, ma il precedente con Inzaghi chiama prudenza: un Milan giovane e italiano è il sogno del presidente, ma è anche un azzardo che ora i rossoneri probabilmente non possono permettersi.
INCOGNITA EUROPA LEAGUE - Ultima ma non meno importante la questione che riguarda l'Europa League: il Milan attualmente è sesto in classifica a -6 da Inter e Fiorentina, qualora restasse in questa posizione e perdesse la finale di Coppa Italia accederebbe sì all'Europa League ma sarebbe costretto a fronteggiare i terribili preliminari già a metà luglio, uno scenario questo che stravolgerebbe i piani commerciali (cancellare la partecipazione alla International Champions Cup) e quelli sul mercato, costringendo di fatto la società ad intervenire subito nei primi giorni di luglio oppure rischiare con gli elementi già in rosa (contanto però che quest'anno si disputeranno Europei e Copa America e molti rossoneri saranno impegnati nelle due competizioni). Il cammino in campionato del Milan ultimamente va a singhiozzo e il gap con le squadre davanti aumenta, resta dunque l'all in sulla Coppa Italia ma questo rischio unito a tutti gli altri aspetti citati sopra impedisce una programmazione puntuale e preventiva per la stagione 16/17: prossime settimane decisive su tutti i fronti, ma al momento Di Francesco non esagera se parla di confusione in casa Milan.
Twitter: @Albri_Fede90