BELGA MAG/AFP via Getty Images
Da mancato Goffin alla maglia di Lukaku: De Ketelaere e le voci su Inter e Atalanta
Una promessa del tennis mancata ("Non riuscivo a gestire la rabbia, non so quante racchette ho spaccato, anche sotto gli occhi di mia madre"), magari un nuovo David Goffin - fu inserito all'età di 9 e 10 anni nel progetto Be Gold riservato ai migliori giocatori delle Fiandre -, ma il richiamo del calcio era troppo forte per Charles De Ketelaere. Nato nel marzo del 2001 a Bruges, a 500 metri dallo stadio Jan Bryedel, come l'ex Zenit San Pietroburgo Nicolas Lombaerts, del quale è pure parente e che gli fece avere anche una maglietta dalla Russia.
BATTESIMO DEL FUOCO - Dall'età di 7 anni gioca per il Club Bruges, come centrocampista offensivo a sinistra prima, da difensore centrale poi per una breve parentesi, che coincide con una crescita muscolare molto significativa che gli provocherà anche parecchi problemi fisici. Oggi è una mezz'ala dotato di un gran fisico (è alto 192 cm), un'ottima tecnica di base e un buon passo palla al piede. Qualità che gli sono valse la considerazione di Clement, tecnico del Bruges che, dopo un primo test in un match di coppa, lo fa debuttare dal primo minuto niente poco di meno che contro il Paris Saint Germain di Verratti, Icardi, Mbappé e dell'idolo Meunier - ex Bruges - in Champions League e, alla luce delle buone impressioni raccolte, lo ripropone anche contro Galatasaray e Real Madrid. "Che maglia sono riuscito ad avere? Quella di Bale, anche se speravo di ottenere quella di Toni Kroos (ma il tedesco era indisponibile, ndr). Da bambino ero tifosissimo del Real, da quando è arrivato Cristiano Ronaldo".
LA MAGLIA DI LUKAKU - Una passione vera quella per le maglie (come per la famiglia e in particolare per il fratello e la sorella, i cui volti sono tatuati su un polpaccio), come ricorda De Ketelaere quando da ragazzino, in occasione di un match di Champions tra il Bruges e il Manchester United in cui era uno dei raccattapalle, si avvicinò a Romelu Lukaku: "Posso avere la tua maglietta? Lui non disse nulla, se la sfilò e me la mise in mano. Un gesto davvero gentile", ricorda. "Sei pronto allora per giocare con lui all'Inter?", gli fu chiesto in un'intervista concessa lo scorso febbraio al quotidiano Nieuwsblad. "Spero che non tu non intenda a breve termine", la risposta tra l'imbarazzato e il divertito del talento belga, che peraltro nelle scorse settimane ha prolungato il suo contratto fino al 2023.
L'ATALANTA OSSERVA - In Italia il suo nome è finito sul taccuino anche dell'Atalanta, ma De Katelaere non vuole andare di fretta e vorrebbe continuare a crescere in Belgio.. Nel suo primo anno con i "grandi", ha già sfidato le stelle della Champions League, vinto il suo primo campionato (dopo lo stop definitivo voluto dalla federazione a causa del coronavirus) e raggiunto la notorietà. E con essa i primi pericolosi accostamenti ai migliori centrocampisti in Europa. Non male per uno che era una promessa del tennis ma finiva per spaccare le racchette sotto gli occhi di mamma...
BATTESIMO DEL FUOCO - Dall'età di 7 anni gioca per il Club Bruges, come centrocampista offensivo a sinistra prima, da difensore centrale poi per una breve parentesi, che coincide con una crescita muscolare molto significativa che gli provocherà anche parecchi problemi fisici. Oggi è una mezz'ala dotato di un gran fisico (è alto 192 cm), un'ottima tecnica di base e un buon passo palla al piede. Qualità che gli sono valse la considerazione di Clement, tecnico del Bruges che, dopo un primo test in un match di coppa, lo fa debuttare dal primo minuto niente poco di meno che contro il Paris Saint Germain di Verratti, Icardi, Mbappé e dell'idolo Meunier - ex Bruges - in Champions League e, alla luce delle buone impressioni raccolte, lo ripropone anche contro Galatasaray e Real Madrid. "Che maglia sono riuscito ad avere? Quella di Bale, anche se speravo di ottenere quella di Toni Kroos (ma il tedesco era indisponibile, ndr). Da bambino ero tifosissimo del Real, da quando è arrivato Cristiano Ronaldo".
LA MAGLIA DI LUKAKU - Una passione vera quella per le maglie (come per la famiglia e in particolare per il fratello e la sorella, i cui volti sono tatuati su un polpaccio), come ricorda De Ketelaere quando da ragazzino, in occasione di un match di Champions tra il Bruges e il Manchester United in cui era uno dei raccattapalle, si avvicinò a Romelu Lukaku: "Posso avere la tua maglietta? Lui non disse nulla, se la sfilò e me la mise in mano. Un gesto davvero gentile", ricorda. "Sei pronto allora per giocare con lui all'Inter?", gli fu chiesto in un'intervista concessa lo scorso febbraio al quotidiano Nieuwsblad. "Spero che non tu non intenda a breve termine", la risposta tra l'imbarazzato e il divertito del talento belga, che peraltro nelle scorse settimane ha prolungato il suo contratto fino al 2023.
L'ATALANTA OSSERVA - In Italia il suo nome è finito sul taccuino anche dell'Atalanta, ma De Katelaere non vuole andare di fretta e vorrebbe continuare a crescere in Belgio.. Nel suo primo anno con i "grandi", ha già sfidato le stelle della Champions League, vinto il suo primo campionato (dopo lo stop definitivo voluto dalla federazione a causa del coronavirus) e raggiunto la notorietà. E con essa i primi pericolosi accostamenti ai migliori centrocampisti in Europa. Non male per uno che era una promessa del tennis ma finiva per spaccare le racchette sotto gli occhi di mamma...