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    Milanmania: Berlusconi, batti un colpo!

    Milanmania: Berlusconi, batti un colpo!

    Roboanti, dirette e dolorose, ma anche puntuali e precise. Le parole rilasciate da Paolo Maldini alla Gazzetta dello Sport sulla crisi senza fine del "suo" Milan e gli attacchi sferrati a chi oggi dirige quella società capace fino al 2007 di dettare legge in Italia e in Europa hanno suscitato scalpore e animato ulteriormente il dibattito circa la ricerca dei responsabili di questa situazione e la ricostruzione che a breve dovrà diventare arogomento numero uno all'ordine del giorno nella stanza dei bottoni.

    MALDINI, ANALISI IMPECCABILE - Maldini ha sottolineato una volta di più come il principale artefice della rapida discesa del Milan dalla vetta d'Europa e del mondo all'anonimo 11° posto nell'attuale campionato, alle umiliazioni in serie nelle ultime edizioni di Champions League e allo smantellamento sistematico di una rosa di campioni sia lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani. Il plenipotenziario che, dopo la discesa in politica del patron, si è trovato tra le mani un potere smisurato e lo ha esercitato escludendo anche figure storiche per il club come i giocatori che lo hanno reso grande (tra cui proprio il capitano vincitore di 5 Champions) e che, nel momento in cui la proprietà ha avuto la necessità di rientrare da pesanti deficit di bilancio e ha varato una politica molto più austera, si è fatto trovare impreparato di fronte alla necessità di passare da una pianificazione del mercato impostata quasi esclusivamente su una fitta rete di conoscenze con certi procuratori e dirigenti amici ad una più lungimirante nel lungo periodo e impostabile soltanto attraverso l'utilizzo di un gruppo di osservatori in giro per il mondo.

    QUAL E' IL PROGETTO? - Un'analisi che più precisa non poteva essere e che ci sentiamo di sposare in pieno, ma che non può non tenere in considerazione l'importanza di conoscere in tempi brevi quella che è la direzione in cui la società vuole muoversi. Le dichiarazioni riprese dall'Ansa e attribuite a Silvio Berlusconi, mai smentite ma giudicate dagli addetti ai lavori di dubbia provenienza, non placano del tutto i rumors su quale sia la direzione che la squadra prenderà a partire dal prossimo CDA di fine aprile. In quell'occasione, potrebbe essere sancita la storica separazione con l'attuale amministratore delegato dopo 29 anni di rapporto ma, a prescindere che il suo posto venga rilevato da Sogliano o qualsiaso altro giovane rampante direttore sportivo, da Berlusconi vorremmo sapere come un club, che continua a perdere appeal e credibilità ogni giorno che passa, vorrà ripartire in una stagione che dopo molti anni sarà senza Europa. Chi resterà dell'attuale rosa? Chi verrà confermato? Quale sarà il budget per il prossimo mercato e che tipo di giocatori si andrà a cercare? E Seedorf sarà davvero l'allenatore dal quale ripartire o i dubbi raccolti ieri in esclusiva da Calciomercato.com sul suo futuro sono qualcosa di più concreto? Il silenzio di Berlusconi inizia a farsi assordante.

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