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    Leicester: il titolo vale 150 milioni

    Leicester: il titolo vale 150 milioni

    • Andrea Pressenda
    Anche Londra si è risvegliata con in testa le immagini della festa degli "Incredibili" del Leicester. Da Oxford Street a King's Road, passando dalla lussuosa Regent's Street fino a Carnaby Street e alla City, tutti parlano di Claudio Ranieri. Anche nelle mille diramazioni della Tube. Nessuna invidia, solo ammirazione per quella che è stata già definita anche in Inghilterra la più bella favola nella storia del calcio mondiale. La Bbc ha iniziato i collegamenti in diretta nazionale dal King Power Stadium già dalle 7.30 del mattino. Presente anche il sindaco Peter Soulsby che deve proprio al calcio una improvvisa quanto piacevole popolarità per la sua promessa, vale a dire omaggiare la squadra intitolando alcune delle vie della città ai suoi eroi. Ecco perché anche i grandi network nazionali aspettano di vedere l'inaugurazione della Vardy Vale, della Schmeichel Street, della Drinkwater Drive e soprattutto della Ranieri Road. Ma non c'è solo la televisione. Lo scambio di informazioni su twitter ha registrato nel Regno Unito un aumento dell'85% solo nelle ultime 24 ore. Il topic, manco a dirlo, sta proprio nella parola Leicester. 

    C'è poi anche spazio per l'analisi della Repucom, una delle più quotate società di analisi e marketing sportivo anche in Gran Bretagna: la vittoria della Premier frutterà al club circa 150 milioni di sterline (più di 190 milioni di euro) grazie ai diritti televisivi (che quest'anno per la squadra campione sono aumentati di 21 milioni di sterline per arrivare alla cifra record di 93 milioni complessivi, pari a 118 milioni di euro), alla partecipazione alla prossima Champions League e ai biglietti per le partite della prossima stagione tra campionato e coppe. Sempre secondo la Repucom il Leicester avrà poi un incremento anche nelle sponsorizzazioni sfruttando proprio il nome del club, Leicester, oggi più che mai identificato come simbolo dei valori dello sport. 

    Inevitabili, anche sulla stampa, i paragoni con gli altri storici successi. Grande spazio viene dedicato a Stanley Matthews, che vinse il primo pallone d'oro nel 1956 a 41 anni e che portò il Blackpool alla vittoria della Coppa d'Inghilterra nel 1953 e a Matt Busby grazie alla Coppa dei Campioni del 1968 con il Manchester United dieci anni dopo lo schianto di Monaco. Vengono ricordate anche le imprese della Nazionale inglese capace di vincere a Wembley il mondiale del 1966 e i successi di Brian Clough e Peter Taylor protagonisti con il Nottingham Forest prima in Inghilterra poi in Europa con due Coppe dei Campioni consecutive nel biennio 1978-1980. La citazione speciale spetta però a Sir Alf Ramsey, ct della nazionale inglese proprio nel 1966 ma che viene paragonato a Ranieri per un'altra impresa: aver portato l'Ipswich Town dalle categorie più basse alla vittoria in Premier (all'epoca First Division) in soli 6 anni. Ramsey iniziò dalla Third Division (la terza divisione inglese) ed era alla prima esperienza da manager di una squadra di club. Quel titolo, nel 1962, appartiene alla leggenda. Proprio come Ranieri oggi con i Foxes.

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