Da Ibrahimovic a Donnarumma, il Milan ha 4 temi caldi da risolvere
Si continui allora con Pioli, perché, come detto, avrebbe il vantaggio di conoscere bene il gruppo, magari potrebbe convincere Ibrahimovic a rimanere un’altra stagione, sfruttando così il lavoro degli ultimi mesi. Lavoro che però sembra venir giudicato insufficiente sul piano del gioco e dei risultati, soprattutto dopo la brutta sconfitta in casa contro il Genoa. NO A PIOLI! Un altro nome gettonato è quello di Luciano Spalletti, un tecnico esperto, già sulla panchina di squadre di vertice. Non garantirebbe in ogni caso la spesso invocata continuità, ma,rispetto a Rangnick,conosce ogni risvolto del nostro calcio. Secondo qualche rumors, non sembra essersi lasciato molto bene con "Casa Milan", dopo i contatti dello scorso novembre. Quindi il suo arrivo pare complicato. NO A SPALLETTI! Rimane Massimiliano Allegri, che sembra poter convogliare le simpatie di tanti appassionati rossoneri, perché l’allenatore dell’ultimo Scudetto, perché figura esperta e vincente, legatissimo all’ambiente Milan. Qualcuno storce il naso per il suo passato juventino. Il suo destino poi pare lontano dall’Italia. Dunque, anche per il costo molto elevato del suo ingaggio, NO AD ALLEGRI!
Deve sedere però qualcuno sulla panchina del Milan ’20-’21, anche se pare impossibile scoprire un allenatore disponibile che possa unire una tifoseria delusa e certo divisa su ogni scelta riguardante il futuro tecnico del Milan. Difficilissimo Allegri, non convincente del tutto la scelta su Spalletti, se io debba dare una mia opinione sulla questione, non cercherei altre soluzioni se non quella della continuità di Stefano Pioli o della rivoluzione di Ralf Rangnick. Anche se credo che Londra abbia deciso da tempo!