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'Da grandi poteri...': addio Stan Lee, i tuoi eroi hanno ispirato anche il calcio
Le lacrime del giovane Spiderman al Westfalenstadion; il laboratorio del piccolo Ant-Man canadese che per un giorno non si prenderà beffe dei portieri avversari; un simbionte con la fascia al braccio che non terrorizzerà nessuno nella Capitale. E poi “Hulk triste”, su un campo da calcio, seduto con le possenti braccia che avvolgono gambe improvvisamente deboli. Il mondo Marvel si ferma, i supereroi salutano il loro papà per un’ultima volta: Stan Lee se n’è andato. L’uomo che sorrideva sempre ha detto addio.
CHE STORIA! - “The smiling” ha rivoluzionato il mondo del fumetto, con i suoi “supereroi con superproblemi”, umanizzando divinità, trasformando teenager, creando un universo sconfinato: iniziò per contrastare la DC Comics e la sua Justice League, finì per diventare il più grande supereroe di tutti. Bene contro male, buoni contro cattivi, ma non solo: tante e infinite sfumature, dubbi e incertezze, cadute e risalite, amici che litigano e che poi, quando conta, si ritrovano ancora l’uno al fianco dell’altro. La vita di tutti i giorni fatta fumetto. Con la sola differenza che il tuo amico ha i superpoteri…
CHE INFLUENZA! - Rivoluzionario, geniale, sorridente, col suo stile ha influenzato tutto il mondo. E sì, anche quello del calcio. Ed è qui che si torna al Westfalenstadion, dove “il tuo Spider-Man di quartiere” è Pierre Emerick Aubameyang, il primo vendicatore con la palla al piede; è qui che si vola a Toronto da Sebastian Ant-Man Giovinco, è qui che ci si ritrova all’improvviso a Wakanda con Lingaard e Pogba, è qui che Venom ha “infettato” De Rossi. Il calcio e i supereroi di Stan Lee, un mondo vicino, tanto vicino: su quel rettangolo verde, Aubameyang e compagni provano, coi loro super poteri, a regalare leggerezza. Non salvano vite, non volano da un palazzo all’altro, non sono fatti di adamantio, ma per un’ora e mezza alla settimana provano a regalarti un sorriso. Non sempre ce la fanno, la storia dei “supereroi con superproblemi” vale anche per loro: emozioni scoperchiate e toccate, nervosismo, la tua ex squadra, problemi extra campo, l’astinenza da gol, le critiche e i fischi... Tante volte c'è la voglia di prendere il proprio costume e gettarlo in un cassonetto della spazzatura di qualche vicolo sperduto della tua città. Poi, però, ogni domenica li ritrovi lì, davanti ai tuoi occhi, sempre con la stessa missione: salvare il tuo sorriso. Del resto "da grandi poteri derivano grandi reponsabilità"...
Excelsior, Stan. E sbrigati a tornare che tanto lo sappiamo "L'aldilà, nell'Universo Marvel, ha le porte girevoli".
@AngeTaglieri88