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    Da eroe di Doha a tecnico sotto esame: Montella, tutto è cambiato in un mese

    Da eroe di Doha a tecnico sotto esame: Montella, tutto è cambiato in un mese

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    Tutto capovolto in circa trenta giorni. Che il Milan non potesse reggere i ritmi mantenuti fino a gennaio, quando era terzo in classifica e festeggiava la conquista della Supercoppa a Doha contro la Juventus, era preventivabile, quello che non ci si poteva aspettare era il crollo vissuto dai rossoneri nell'ultimo mese: due punti nelle ultime quattro partite, la vittoria manca dallo scorso 9 aprile contro il Palermo, non è cambiata la posizione in classifica (il Milan resiste al 6° posto) ma sono cambiate le prospettive, con il 5° posto scappato a +6 e il duo Inter-Fiorentina che incalza a -3.

    Non solo le ambizioni della squadra, nel giro di un mese è cambiata radicalmente anche la situazione di Vincenzo Montella che da eroe di Doha ora è un tecnico nuovamente sotto esame. Fassone gli aveva garantito una fiducia pressoché incondizionata al momento dell'insediamento a Casa Milan e con l'Aeroplanino lui e il ds Mirabelli avevano iniziato a programmare il prossimo mercato, ma gli ultimi risultati hanno rimesso in discussione tutto e riaperto anche allo scenario di un cambio a fine stagione, con l'ombra di Mancini tornata a fare capolino. La conferma di una tensione sommessa emerge anche dal cambio di atteggiamento dello stesso allenatore rossonero. Non in panchina, dove mantiene un'impostazione e un approccio tranquilli con i giocatori anche nei momenti di maggiore difficoltà, quanto più nella comunicazione extra campo: serenità e sorrisi che hanno caratterizzato le conferenze stampa fino ad aprile e rendevano l'idea di un ambiente essenzialmente calmo sono stati gradualmente accompagnati da segnali di nervosismo. Soprattutto quando interpellato su domande di mercato: Montella vi rispondeva spesso con battute di spirito per smorzare i toni, apparsi decisamente più aspri come ad esempio di recente parlando del rinnovo di Donnarumma e del suo procuratore Mino Raiola. 

    Le ultime tre partite di campionato diventano dunque cruciali non solo per i giocatori e per la società, ma anche per il futuro del tecnico: lo scontro diretto con l'Atalanta, poi gli impegni 'morbidi' contro Bologna e Cagliari, tre sfide che possono rilanciare il Milan e garantirgli almeno l'accesso ai preliminari della prossima Europa League, un traguardo che se raggiunto blinderebbe la posizione di Montella e permetterebbe di scacciare gli spettri su un possibile successore, per poi ragionare eventualmente sul contratto che al momento lo lega ai rossoneri fino al 2018. Tre match, 270 minuti che possono cambiare nuovamente la storia: la Supercoppa non basta, Montella è tornato sotto esame e la conferma passa anche dal ritorno in una coppa europea.

    @Albri_Fede90

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