Da Erdogan all'ex Inter Emre: ecco il Basaksehir, il club più odiato di Turchia
AMICI POTENTI - Il club, tuttavia, non è al suo primo exploit: negli ultimi due anni sono arrivati due quarti posti, che hanno garantito due partecipazioni consecutive in Europa League; in entrambi i casi, tuttavia, il Basaksehir è uscito ai preliminari. Tutto ciò potrebbe a prima vista rientrare nel normale percorso di crescita di un ex matricola del calcio turco: macché. Il Basaksehir, infatti, nasce soltanto nel 2014: fino a quella data, il club si chiamava BB Istanbul, era gestito dall'amministrazione comunale e giocava nel gigantesco stadio Ataturk (dove il Milan ha perso una finale di Champions contro il Liverpool) nonostante contasse solo su qualche migliaio di tifosi; tutti gli altri, invece, finivano per chiedersi a cosa servisse questa squadra. Nel 2013, infatti, si decise di procedere allo smantellamento del "baraccone" BB, che intanto però era riuscito a ottenere una promozione nel massimo campionato. L'occasione è ghiotta e viene colta niente meno che da Recep Tayyip Erdogan: su sua indicazione, l'ex BB si identificherà con il quartiere Basaksehir, di recente costruzione e di fondamentale importanza logistica; la rifondazione del club, inoltre, diventa un'ottima arma propagandistica per Erdogan in vista delle elezioni 2014, che lo vedranno trionfare di lì a qualche giorno.
BAGGIO E MARADONA - La storia da parvenu e il legame ben poco sotterraneo con Erdogan hanno fatto sì che il Basaksehir diventasse il club che tutti i turchi amano odiare, un po' come avviene proprio con il RB Lipsia in Germania. Oggi, tuttavia, la squadra "sfortunata" di Istanbul sembra non voler smettere di prendersi le sue rivincite: ai due successi nelle stracittadine di questa stagione si aggiungono la vittoria col Fenerbahce dell'anno scorso e la storica goleada al Galatasaray di Prandelli nel primo derby della storia di questo club, il 26 ottobre 2014. Come se non bastasse, ecco la straordinaria marcia trionfale di quest'anno: 26 punti in 10 gare, 2 lunghezze di vantaggio sul Besiktas. I protagonisti di questa controversa favola sono meno ignoti di quel che sembra: c'è un attaccante giramondo che palleggiava a Tor di Quinto e voleva essere Roberto Baggio; si chiama Stefano Napoleoni, ha fatto raffiche di gol in Grecia e, in onore del suo idolo, ancora porta il codino. Inoltre, a centrocampo comanda un piccolo uomo: ha il 5 sulle spalle, la fascia al braccio e dicono che da giovane sembrasse Maradona: si chiama Emre Belozoglu, ha giocato nell'Inter e questa è la sua nuova vita.