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Da campione a mostro: lo strano caso del Dottor Jeckyll e Mr Giggs
Giggs si dichiara innocente, nega tutto, annuncia querele tramite il suo avvocato e si dice pronto al confronto in tribunale. L’unica certezza è che sarà una lunga storia. Tutto ebbe inzio nel novembre 2020 quando Giggs venne accusato di violenza domestica dall’ex fidanzata Kate Greville e di aggressione dalla di lei sorella, Emma. Da due anni Giggs era stato nominato CT del Galles: carica da cui è stato momentaneamente sospeso dalla federazione, che al suo posto ha chiamato il vice Rob Page. E’ con lui in panchina che il Galles andrà ai Mondiali in Qatar, a conclusione di una memorabile doppietta nel giro di pochi anni l’ha vista qualificarsi per il primo Europeo della sua storia (2016, quando la squadra trascinata da Gareth Bale approdò alle semifinali) e alla sua seconda Coppa del Mondo (la prima era stata nel 1958, quando aveva raggiunto i quarti).
Giggs si godrà - si fa per dire, considerati i problemi che ha - il Mondiale dal divano di casa. Lo stesso divano che divenne campo di battaglia con la moglie, quando lei scoprì che Ryan aveva una relazione con la moglie del fratello Rhodri, sua cognata Nathalia. Lo scandalo finì sui tabloid inglesi, la reputazione di quello che - per il suo senso del rispetto sportivo veniva chiamato “Mr Clean” - subì un durissimo colpo. Da quel momento in poi Giggs venne additato come “Sex addicted” - Malato di sesso - e le ultime rivelazioni di Kate non fanno che confermarlo. Agli atti restano le accuse di lei, che l’ha denunciato per “aggressione, comportamento coercitivo e controllo” svelando all'opinione pubblica la doppia personalità, il suo lato oscuro.
“Ryan era scostante, mi teneva nascosto il telefono, mi trattava male, mi picchiava tanto che potevo sentire il mio sangue in bocca e voleva fare sesso tutte le notti. Poi mi dava un po’ di affetto e io mi attaccavo a quel po’ che mi dava”, ha raccontato la donna. Per poi aggiungere: “Volevo scoprire la verità e un giorno ho controllato il suo iPad. E quello che ci ho trovato dentro era molto peggio di quello che potessi immaginare: mentre era fidanzato con me aveva avuto relazioni con altre otto donne. E relazioni complete”.
Comunque vada a finire, resta il sapore amaro di una storiaccia triste. L’idolo dell’Old Trafford, il giocatore-simbolo degli anni felici del Manchester United, il pupillo di Alex Ferguson, il primatista di sempre nella storia del club con 963 presenze spalmate in 24 anni (1990-2014), il campione più vincente nella storia del calcio inglese con 37 trofei in carriera (tra cui 13 Premier League e 2 Champions League), oggi è un uomo che va per i 49 anni - li compie il 29 novembre - con il passo zoppicante del reduce ferito un po’ ovunque, lui che volava sulla fascia: dovrà rispondere del suo comportamento prima alla sua coscienza e poi in Tribunale.