Da Caldara e Kessié, Gagliardini e Bastoni: i miracoli dell'Atalanta. Costanzi a CM: 'Li scopriamo così'
Proprio lo scouting è una delle pietre miliari del settore giovanile nerazzurro e a Bergamo il responsabile è Roberto Marta, mentre Luca Silvani, instancabile professionista spesso in viaggio alla ricerca di nuovi talenti, si occupa dell’attività di base. E anche di questo parla Costanzi: “Siamo presenti su tutto il territorio, soprattutto in Lombardia, ma anche in altre aree geografiche. In giro per l’Italia ci sono circa 40 professionisti di nostra fiducia, tra scout e segnalatori, che ci suggeriscono i migliori talenti”.
E a proposito di talenti, l’Atalanta negli ultimi anni ha dimostrato di essere una vera e propria accademia, tanto che anche i nuovi proprietari cinesi dell’Inter hanno voluto informarsi sui metodi di lavoro della società bergamasca. È accaduto quando Steven Zhang si è recato a Bergamo per trattare in prima persona l’acquisto di Roberto Gagliardini (nella foto con gli Esordienti insieme a Conti e Caldara). In quell’occasione le due società stipularono anche un accordo per Bastoni, che qualche mese dopo il club di corso Vittorio Emanuele avrebbe ufficializzato. Ma poi ci sono anche i vari Caldara, Conti, Kessié e il baby Musa Barrow, che si sta imponendo con la maglia della Primavera: “Ricordo le prima difficoltà di Franck agli inizi qui in Italia. Ma è normale per ragazzi come lui che si ritrovano a dover stravolgere la propria vita. Qui è tutto diverso: la lingua, l’alimentazione, il modo di allenarsi e stare in campo. Erano difficoltà dovute all’ambientamento, ma una volta superate quelle ha lasciato esplodere tutto il suo strapotere fisico. Anche Gagliardini era andato incontro a qualche difficoltà, poi con lui è stato molto bravo Gasperini a tirare fuori il meglio, a dargli grande ritmo e intensità”. E all’Inter oltre a Gagliardini finirà anche Alessandro Bastoni, difensore centrale classe ’99: “Se può essere il nuovo Caldara? Io me lo auguro. Intanto possiamo dire che tra quelli della sua fascia d’età è tra le più belle espressioni nel ruolo di centrale. Oltretutto è mancino, sa far partire bene l’azione. É uno di quei giocatori che in futuro potrà esprimersi su grandissimi livelli”. E lo stesso vale anche per Barrow: “Lo abbiamo visto in uno stage e al raggiungimento della maggiore età lo abbiamo tesserato. Non saprei ancora dire a chi somiglia, forse è presto, ma è un attaccante che sa andare in profondità sia con il pallone tra i piedi che senza, buttandosi negli spazi. Sa far gol in più modi, anzi proprio sotto questo aspetto è migliorato tanto da quando è arrivato a Bergamo”.
L’ultima considerazione è sulle tanto discusse seconde squadre, che potrebbero aiutare i giovani italiani a non rimanere nel limbo esistente tra Primavera e prima squadra, con il conseguente pericolo di perdersi: “Devo dire che il campionato Primavera di quest’anno ha dato una svolta perché ci sono 16 squadre di A e questo comporta una maggiore competitività. Diciamo che ci siamo avvicinati al concetto di seconda squadra e che questa può essere una valida alternativa”. E se lo dice Costanzi c'è solo da fidarsi.