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Da Buffon a Evra, è una Juve over 30: ma per vincere servono anche i giovani
Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Dani Alves, Marchisio, Hernanes, Evra, Mandzukic. Otto nomi, quasi una formazione completa: sono i calciatori della Juventus che hanno almeno 30 anni. Numeri non casuali, ma frutto di una precisa strategia societaria. Durante l'estate Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno deciso di confermare alcuni giocatori (da Evra a Lichtsteiner) e puntare su nuovi acquisti (Dani Alves) in là con gli anni, con l'obiettivo di puntare al grande obiettivo - la Champions League - entro due stagioni. Oltre agli otto già citati, ci sono poi Bonucci, Benatia, Khedira e Higuain, tre classe '87, che contribuiscono a rendere i bianconeri la squadra con l'età media più alta della Champions (29,7 anni) e la seconda in Serie A - dietro soltanto al Chievo - , come dimostrato da una ricerca del CIES, il centro internazionale degli studi sullo sport.
SQUADRA STANCA - Una media di quasi 30 anni, abbassata parzialmente dal '95 Pjaca, dal '94 Rugani e dai '93 Sturaro, Lemina e Dybala, che testimonia la grande esperienza dei Campioni d'Italia, che possono contare su senatori come Buffon ed Evra, fondamentali con i loro discorsi per far rialzare la squadra dopo l'avvio terribile di un anno fa. C'è però un altro lato della medaglia, cioè una condizione fisica che inevitabilmente risente delle tante stagioni passate a correre per i campi di mezza Europa. Una delle cause del momento poco brillante della squadra di Allegri è anche l'appannamento di qualche giocatore che, soprattutto contro l'Inter, ha dato l'impressione di non riuscire a mettere in campo quella foga e quella grinta che sono state le chiavi delle vittorie bianconere degli ultimi cinque anni.
LA SOLUZIONE - Qual è la soluzione? Meglio una Juve più esperta ma meno brillante o più vivace ma acerba? La risposta, come spesso accade, sta nel mezzo. Lo sa bene anche Allegri che, non a caso, per la sfida di domani contro il Cagliari opererà diversi cambi rispetto alla squadra vista domenica a San Siro. Su tutti il passaggio dalla difesa a 3 - con la BBC che più di altri ha risentito dei postumi dell'Europeo, a quella a 4 - ma anche l'inserimento di Cuadrado e Pjaca davanti: due giocatori in grado di dare imprevedibilità alla manovra d'attacco e, in particolare il croato, più freschi. Perché l'esperienza è importante, ma solo con quella non si vince nulla.
@marcodemi90