Berardi e Donnarumma: la generazione di fenomeni è quella spagnola
POCA MATURITA' - L'esordio era stato positivo, abbattere il muro della Danimarca è stato più difficile del previsto ma Pellegrini prima e Petagna poi avevano dato ragione a chi esaltava questa Nazionale. La prova del 9 però, contro la Repubblica Ceca, viene clamorosamente steccata. Troppi i cambi di formazione, troppa l'arroganza di chi è sceso in campo. Il risultato è un 3-1 che rende molto difficile il passaggio del turno. Per raggiungere le semifinali serve un regalo della Danimarca, che batte a sorpresa la Repubblica Ceca. Contro una Spagna fuori categoria, non c'è mai partita. il 3-1 sta stretto agli spagnoli, che hanno fatto vedere ai nostri cosa voglia dire essere dei veri fenomeni. Viene proprio da chiedersi: se Berardi e Bernardeschi sono dei fenomeni, cosa dobbiamo pensare di giocatori come Asensio e Saul? Sia Berardi che soprattutto Bernardeschi, hanno provato a dire la loro in campo, mostrando quanto meno grinta e forza di volontà, ma ieri sera il divario con gli avversari è stato evidente.
Una Nazionale che presto si è persa in se stessa. Nel caso Donnarumma, che in sala stampa si descrive come concentrato e sereno, ma che poi prende due gol da 30 metri, senza mai dare la sensazione di insuperabilità che spesso ha fornito con la maglia del Milan. L'Italia paga, nuovamente, la poca maturità dei suoi interpreti: da Berardi che salta la semifinale per un giallo assolutamente evitabile contro la Germania, a Gagliardini che perde la testa dopo aver subito un tunnel, scalciando da dietro l'avversario e lasciando, nel momento chiave della partita, i suoi in 10. Errori gravi, che, uniti a quelli tecnici, forse devono far tornare sulla terra alcuni ragazzi, abituati a titoloni da un paese che ritiene ancora un 23enne un giovane di belle speranze.
E DI BIAGIO? - E Di Biagio non è esente da colpe. La sua scelta di formazione contro la Repubblica Ceca è stata illogica, andando a togliere, in un torneo corto come l'Europeo, certezze ad una squadra che non ha ricambi all'altezza dei titolari. Non ha convinto neanche la scelta di puntare nuovamente su Petagna contro la Spagna, dopo le opache prestazioni mostrate fin qui, nonostante il gol con la Danimarca. Non ha convinto neanche la sua gestione della partita, i cambi fatti in modo tardivo: Petagna andava tolto subito dopo il gol del pareggio, Chiesa era l'unico uomo in grado di dare una spinta costante alle ripartenze. Invece il fiorentino è uscito mentre l'atalantino è rimasto in campo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Le continue voci di mercato, l'eccessive aspettative verso giocatori di talento ma ancora con tutto da dimostrare, gli errori di Donnarumma e quelli di Di Biagio. La vittoria dell'Europeo, vista questa Spagna, sarebbe stato comunque un miracolo e le semifinali, obiettivo minimo, sono state raggiunte, ma va analizzato il percorso. L'Italia ha perso 2 partite su 4 per 3-1 ed è passata grazie al Natale anticipato dalla Danimarca. Una squadra che non ha mai trasmesso sicurezza, non ha mai dato l'impressione di dominare gli eventi quanto invece di subirli, nella singola partita come nel torneo complessivamente. Gli Azzurrini lasciano l'Europeo, ma è amaro il sapore di chi torna sapendo che le cose sarebbero potute andare diversamente.
@MattSerra5