Tanti ce ne sono stati e tanti ce ne saranno ancora: padri che non riconoscono figli nati da avventure con a seguito madri che lottano strenuamente affinché i loro pargoli abbiano il nome del papà. L'ultima storia nota nel mondo del calcio è quella di Super Mario Balotelli, appena diventato padre grazie al test del DNA. Procedura a cui ben presto si dovrà sottoporre, costretto dal giudice, anche il francese Rémy, le cui traversie hanno molto in comune con quelle dell'ex coppia Balotelli-Fico.
In Italia ci sono altre vicende analoghe ben conosciute, come quella di Diego Armando junior, figlio del 'Pibe de oro' nato nel 1986 da Cristina Sinagra, di cui l'argentino non vuol sapere nulla e la storia di Samuel Eto'o, ambasciatore dell'Unicef, che non ha alcuna intenzione di incontrare Annie, figlia riconosciuta come sua nel 2004 dalla giustizia spagnola. Fortunatamente c'è anche chi dà il benvenuto in famiglia al nuovo arrivato. E' il caso di Ronaldo 'Il Fenomeno' ben felice di accogliere a braccia aperte Alex di 5 anni, nato da un flirt con una donna brasiliana di origini giapponesi.  A reagire in maniera diversa da  tutti, quando scoprì nel 2010 di aver avuto un bimbo da una cameriera, è stato Cristiano Ronaldo. Una volta accertata la paternità grazie al test del DNA, il portoghese, anziché liquidare il figlio che prese con sé, si liberò della madre. Dodici milioni per comprare il suo silenzio e la promessa di tornare solo quando Cristiano junior sarà maggiorenne. Ma in questo caso nella cronaca rosa si è mischiato il giallo, pare infatti che  la madre del piccolo sia passata a miglior vita.