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Fiorentina: Cuadrado verso la Roma
Se sarà il patron viola Andrea Della Valle ad avere l’ultima parola sulla possibile cessione dell’esterno Juan Cuadrado, quest’ultimo rimarrà a vestire la maglia gigliata anche nella stagione. Infatti l’azionista di riferimento del club, con il riscatto del funambolico colombiano dall’Udinese, sente di aver preso un impegno con i propri tifosi ed è pronto a rinunciare a qualsiasi offerta per vedere un tridente col colombiano insieme a Rossi e Gomez. Solo che la Fiorentina è una moltitudine di anime, non immune da divisioni sia per le vicende societarie che anche e soprattutto per ciò che riguarda il calciomercato.
La sensazione è che il presidente onorario sia l’anima romantica del club gigliato, che però poi viene frenata dalla parte razionale, che parla di numeri, bilanci, conti da far tornare e soprattutto monte ingaggi ed autofinanziamento. Ecco, da questo punto di vista c’è più di uno, diciamo la parte che rappresenta Diego Della Valle in società, che non vedrebbe di cattivo occhio la cessione di Cuadrado, anche e soprattutto per sfruttare la grande vetrina mondiale che ha avuto il colombiano,e, che permetterebbe di creare un’asta per una possibile partenza.
DILEMMA CUADRADO - In questo momento, il duo di mercato Pradè e Macia sta facendo un passo indietro, come durante l’ultimo Cda della Fiorentina, quando sono usciti nel corso dello svolgimento della riunione, come perfetti dipendenti al servizio del proprio club. Il d.s. e d.t. gigliato hanno in un cassetto il "piano A", che prevede la cessione di Cuadrado e quindi giocatori da acquistare per circa 40 milioni di euro che sostituiscano non soltanto l’ex anche di Udinese e Lecce, ma che portino al rafforzamento anche di altri reparti, ed il "piano B", ovvero la permanenza dell’ala classe ’88, e la cessione di altri elementi di medio livello (Savic su tutti).
NO ALLE CESSIONI IN ITALIA - Detto che la Fiorentina ha dimostrato che in questi anni non esistono date limite per la possibile partenza o meno di un proprio giocatore (Ljajic un anno fa fu una vicenda trascinatasi stancamente fino ai giorni di Ferragosto), a giocare una carta importante nella questione Cuadrado può essere il recente passato della rosa viola. Infatti nei primi anni della gestione Della Valle tutti gli elementi di prima fascia che hanno chiesto di partire, da Toni a Jovetic, sono rimasti almeno per un’altra stagione in maglia viola, con il club che ha posto un veto alle eventuali cessioni a club italiani. Esattamente un anno fa i Della Valle dissero di no a Ljajic che stava flertando con il Milan. Così è stato anche per Mutu, nell’estate del 2008, che aveva già l’accordo con la Roma e con Andrea Della Valle che fermò tutto anche per l’approssimarsi dei preliminari di Champions League.
La sensazione è che il presidente onorario sia l’anima romantica del club gigliato, che però poi viene frenata dalla parte razionale, che parla di numeri, bilanci, conti da far tornare e soprattutto monte ingaggi ed autofinanziamento. Ecco, da questo punto di vista c’è più di uno, diciamo la parte che rappresenta Diego Della Valle in società, che non vedrebbe di cattivo occhio la cessione di Cuadrado, anche e soprattutto per sfruttare la grande vetrina mondiale che ha avuto il colombiano,e, che permetterebbe di creare un’asta per una possibile partenza.
DILEMMA CUADRADO - In questo momento, il duo di mercato Pradè e Macia sta facendo un passo indietro, come durante l’ultimo Cda della Fiorentina, quando sono usciti nel corso dello svolgimento della riunione, come perfetti dipendenti al servizio del proprio club. Il d.s. e d.t. gigliato hanno in un cassetto il "piano A", che prevede la cessione di Cuadrado e quindi giocatori da acquistare per circa 40 milioni di euro che sostituiscano non soltanto l’ex anche di Udinese e Lecce, ma che portino al rafforzamento anche di altri reparti, ed il "piano B", ovvero la permanenza dell’ala classe ’88, e la cessione di altri elementi di medio livello (Savic su tutti).
NO ALLE CESSIONI IN ITALIA - Detto che la Fiorentina ha dimostrato che in questi anni non esistono date limite per la possibile partenza o meno di un proprio giocatore (Ljajic un anno fa fu una vicenda trascinatasi stancamente fino ai giorni di Ferragosto), a giocare una carta importante nella questione Cuadrado può essere il recente passato della rosa viola. Infatti nei primi anni della gestione Della Valle tutti gli elementi di prima fascia che hanno chiesto di partire, da Toni a Jovetic, sono rimasti almeno per un’altra stagione in maglia viola, con il club che ha posto un veto alle eventuali cessioni a club italiani. Esattamente un anno fa i Della Valle dissero di no a Ljajic che stava flertando con il Milan. Così è stato anche per Mutu, nell’estate del 2008, che aveva già l’accordo con la Roma e con Andrea Della Valle che fermò tutto anche per l’approssimarsi dei preliminari di Champions League.