Getty Images
Crotonemania: stranger things
Strano vedere Ajeti, difensore rude e crudo, prendere il posto di Barberis, metronomo dai piedi di velluto, e non sfigurare nella stessa posizione, anzi. La cosa più strana, e anche più bella, della partita. Un colpo geniale quello di Zenga: inserire lo stopper albanese, non mutando assetto tattico, ha regalato fisicità e vigore alla mediana nel momento in cui c’era da mettere fieno in cascina, senza far abbassare troppo il baricentro della squadra. Il centrale balcanico si è reso protagonista anche nell’azione del vantaggio, fornendo a Mandragora un pallone che doveva essere solo spinto in porta; in quest'occasione, forse, sarebbe meglio benedire la topica di Berisha che l'intuizione dell’Uomo Ragno. La fortuna, però, sposa gli audaci.
Ora Benevento, sperando che lo strano diventi normale, considerato che questo Crotone è molto più forte e organizzato di questa Strega, anche se al ‘Vigorito’, ultimamente, il passaggio si è fatto meno agevole. Poi sarà tempo di pensare alla finale anticipata proprio contro la Spal, da giocare allo ‘Scida’, per chiudere virtualmente il discorso salvezza già a fine febbraio. Un pensiero che non mi tormenta quello di risolvere la pratica 'permanenza' prima del tempo, ancor di più se rammento quello che è successo lo scorso anno tra rossoblù ed Empoli. Un pensiero eccitante, per carità, eccitante e forse un po’ strano per chi è abituato a lottare fino alla fine.