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    Crotonemania: stranger things

    Crotonemania: stranger things

    • Michele Santoro
    Ho voluto aspettare anche il risultato del Verona prima di commentare lo strano pareggio di sabato contro l’Atalanta. Strano, prima di tutto, per le condizioni metereologiche in cui si è sviluppato: vento forte, pioggia battente (fino a un certo punto della gara) e terreno viscido e pesante hanno influito molto su un match che prometteva di far vedere qualcosa di interessante; strano, anche, perché è maturato solo nelle battute finali, quando in molti tra gli spettatori stavano lasciando il loro seggiolino per evitare di prendere altra inutile acqua. Strano anche per i due gol, viziati da errori personali (quello di Berisha) e da carambole fortunate (quello di Palomino). Un punto strano, amarognolo inizialmente, diventato dolcissimo invece alle 16.50 di ieri, cioè al triplice fischio di Samp-Hellas terminata 2-0. Nel mini girone infernale per la salvezza, il Crotone ora guida a 21, +4 e +5 su spallini e scaligeri, e tanto basta per ricordare con meno disprezzo il tempo da cani di un weekend calabrese. Il campionato pitagorico è tutto qua, deve essere tutto qua, stare davanti fino alla fine a queste due squadre, anche se Chievo e Sassuolo sono a uno schiocco di dita. Strano essere lì per due compagini ben equipaggiate come le succitate. 

    Strano vedere Ajeti, difensore rude e crudo, prendere il posto di Barberis, metronomo dai piedi di velluto, e non sfigurare nella stessa posizione, anzi. La cosa più strana, e anche più bella, della partita. Un colpo geniale quello di Zenga: inserire lo stopper albanese, non mutando assetto tattico, ha regalato fisicità e vigore alla mediana nel momento in cui c’era da mettere fieno in cascina, senza far abbassare troppo il baricentro della squadra. Il centrale balcanico si è reso protagonista anche nell’azione del vantaggio, fornendo a Mandragora un pallone che doveva essere solo spinto in porta; in quest'occasione, forse, sarebbe meglio benedire la topica di Berisha che l'intuizione dell’Uomo Ragno. La fortuna, però, sposa gli audaci.

    Ora Benevento, sperando che lo strano diventi normale, considerato che questo Crotone è molto più forte e organizzato di questa Strega, anche se al ‘Vigorito’, ultimamente, il passaggio si è fatto meno agevole. Poi sarà tempo di pensare alla finale anticipata proprio contro la Spal, da giocare allo ‘Scida’, per chiudere virtualmente il discorso salvezza già a fine febbraio. Un pensiero che non mi tormenta quello di risolvere la pratica 'permanenza' prima del tempo, ancor di più se rammento quello che è successo lo scorso anno tra rossoblù ed Empoli. Un pensiero eccitante, per carità, eccitante e forse un po’ strano per chi è abituato a lottare fino alla fine. 
     

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