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Crotonemania: è quasi magia Simy
TALISMANO SIMY. Non è vero ma ci credo. Se ne sta quatto quatto per abbondanti 2/3 del campionato, facendo capolino di tanto in tanto come un animaletto che interrompe il letargo per nutrirsi. Con i primi caldi si sveglia e comincia a segnare gol decisivi, come fece la scorsa stagione nel pareggio con il Toro e nella vittoria esterna contro la Sampdoria, regalando buona parte di salvezza e tornandosene poi nuovamente nell’anonimato. Spunta all’improvviso, e per questo è letale, perché nessuno se lo aspetta e quindi nessuno lo teme. Perennemente in procinto di cambiare aria, sia nella sessione estiva che in quella invernale di calciomercato, lui però resta là, in panchina o in campo per qualche spezzone di gara, pensando e ripensando al momento in cui potrà essere decisivo. Dinoccolato, non certo emblema di eleganza, la sua struttura fisica sarebbe più adatta al basket che al calcio, ma lui non lo sa, e continua a mettere dentro palloni pesantissimi, come quello al Bologna. Lo farà ancora, ne sono certo, e poi scanserà di nuovo le luci della ribalta, perché è fatto così. È Simeon Tochukwu Nwanko, è il nostro Simy, è il gigante silenzioso che ci tiene, ancora una volta, legati a un sogno.