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  • Crotonemania: si sono persi anche gli stimoli, ma bisogna lottare anche per se stessi. Superlega, Vrenna: "E' la fine del calcio"

    Crotonemania: si sono persi anche gli stimoli, ma bisogna lottare anche per se stessi. Superlega, Vrenna: "E' la fine del calcio"

    • Antonio Franco
    Non c’è più voglia. Era facilmente prevedibile che prima o poi sarebbe successo, che gli stimoli sarebbero venuti meno. Contro l’Udinese ho visto una squadra demotivata, forse la prima volta da inizio stagione, i limiti tecnici ci sono sempre stati, gli errori madornali pure, ma la voglia e l’agonismo raramente sono mancati. Da una parte lo capisco, la retrocessione è ormai una certezza, manca solo la matematica, ma non è un campionato dilettantistico dove ognuno può ormai avere la testa altrove, magari ai problemi di lavoro. E’ la Serie A, il sogno di una vita e per molti nostri calciatori è la prima esperienza in questo torneo, allora perché deve mancare la voglia di restarci? Il Crotone scende in B ma in singoli devono ambire ad una riconferma nella massima Serie. Non puoi non avere lo stimolo di tornare a giocare a San Siro, di riaffrontare la Juventus di Ronaldo, di scendere in un San Paolo o in Olimpico gremito, perché questo è mancato e l’anno prossimo potrebbe tornare. Allora perché non impegnarsi, non dare il massimo? Non solo per la maglia, ma anche e soprattutto per se stessi, perché ormai solo di questo si tratta.

    Ora più che mai c’è bisogno di non demoralizzarsi, di lottare per non rischiare di essere umiliati. Crotone non lo merita. Si può retrocedere anche da ultimi ma bisogno farlo con onore, senza alzare bandiera bianca: siamo un popolo di lottatori, di vincitori, abbiamo dominato la Magna Grecia e i nostri avi, oggi, non sarebbe certo felici di vederci ammainare le armi. Poi chissà, magari con la storia della Super Lega mandano le tre big d’Italia in Serie B e il Crotone, magicamente e senza troppi sforzi si ritrova salvo: ovvio che tutto questo non succederà, è pura utopia, ma il discorso di continuare a lottare non cambia e Cosmi in tutto questo diventa fondamentale. Anche per lui è una chiamata importante per il ritorno nel calcio che conta e un gran finale col Crotone, anche se retrocesso, potrebbe significare tanto. Per tutti.

    Poi, come ho già scritto nelle ultime occasioni, è giunto il momento di premiare qualche giovane della formazione Primavera che sta disputando un discreto campionato. Tra i migliori talenti c’è sicuramente il difensore ucraino, classe ‘02 Sergio Yakubiv, che purtroppo è fermo a causa di un brutto infortunio e quasi certamente non riuscirà a fare l’esordio nella massima Serie. C’è attesa anche per l’esordio del classe 2005 Giovanni D’Aprile, già da tempo nel giro della prima squadra e con l’esordio potrebbe diventare il primo della sua classe ad debuttare nella massima Serie oltre ad essere tra i più giovani di sempre a farlo. Attendono una chiamata anche il centrocampista offensivo Antonio Ranieri, il portiere D’Alterio e il difensore Mignogna. Oltre al talento cileno Rojas che vanta già presenze e avrebbe bisogno di più spazi

    Infine, non si può non parlare di Superlega e anche il presidente Vrenna ha voluto dire la sua ​“La Superlega è la fine del calcio in Italia. A questo punto prevarrà unicamente l’aspetto economico a discapito della competizione, il mondo del calcio perderà tutto il suo fascino"

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