Se una settimana fa non avrei scommesso neanche un centesimo sul ripescaggio del Crotone in A al posto del Parma (deferito dalla Procura Federale per tentato illecito sportivo a causa degli sms sospetti di due tesserati crociati, Ceravolo e Calaiò, inviati a giocatori dello Spezia al fine “ammorbidire” le resistenze in campo della squadra ligure nello scontro diretto), oggi potrei ripensarci. Cosa mi ha fatto cambiare idea? Anche un’altra squadra di A rischia di retrocedere d’ufficio. Il presidente del ChievoVerona, Luca Campedelli, contestualmente a quello del Cesena, Giorgio Lugaresi, è stato deferito dalla Procura Generale della FIGC per aver iscritto a bilancio plusvalenze gonfiate dal 2015 al 2017, risultate decisive poi per l’accettazione dei clivensi alla massima serie.Un vero e proprio sistema di valutazioni pompate quello tra veneti e romagnoli scoperchiato, prima di tutti, proprio dalla nostra testata. Nel caso in cui il massimo organo giudicante del pallone decidesse per la condotta fraudolenta, per i veronesi si aprirebbe la porta, anzi la botola, della serie cadetta; a quel punto il Crotone tornerebbe a rivedere le stelle. Un piccolo segnale che, in fondo in fondo, la speranza del ripescaggio c’è, è rappresentato dall’immobilismo sul mercato. L’impressione è che fino a quando non ci sarà una pronuncia ufficiale, la rosa calabrese resterà questa, sia in entrata che in uscita. I rumors ci sono, certo, ma ad oggi di offerte ufficiali per i vari Ceccherini, Martella, Rohden, Barberis e Simy neanche l’ombra. Giusto farsi trovare pronti al momento della sentenza per evitare sorprese, sia favorevoli che sfavorevoli. Com’è giusto il profilo tenuto finora dalla dirigenza in merito alle situazioni extra calcistiche di Parma e Chievo: attenti e vigili sì, ma senza calcare troppo la mano. Non è il caso di farsi dei nemici proprio ora.