Crotonemania: mamma, non svegliarci
Non è ancora il momento dei saluti, dei titoli di coda, dei ringraziamenti, anche se l’occasione potrebbe essere ghiotta. Il Crotone ha l’obbligo di scrivere, quella che a oggi, è la sua ultima pagina di A e ha bisogno di credere in qualcosa che la logica non può concepire. È tutto più difficile quando non si è padroni del proprio destino ma ieri hanno fatto, tutte o quasi, il loro dovere; se dovesse andar male anche solo per il confronto negli scontri diretti, beh, vorrà dire che avranno avuto ragione gli altri. Siamo messi peggio, inutile girarci intorno, ma siamo in ballo. Le combinazioni sono importanti ma lasciano il tempo che trovano: se domenica prossima dovessimo affrontare il match con l’orecchio alla radiolina, come successo in altre occasioni, staccheremmo immediatamente un biglietto di sola andata per la B. Dovrà essere una gara da vivere in pieno, da giocare come sappiamo fare, senza pensare al futuro, godendoci il momento; come quando stai facendo un bel sogno ma c’è tua madre che incombe, e con la voce impastata dal sonno le dici: “Mamma, un altro po’”. Un altro po’ di A.