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Crotonemania: le dodici fatiche di Ursino
CHI E’ ARRIVATO. Alla luce del budget e della deficitaria posizione in classica, si supponeva che per “cavare un ragno dal buco” sarebbe servita tanta fantasia. E si sa, la fantasia può spingerti a fare di tutto, anche a depositare in Lega il contratto di uno sconosciuto attaccante sloveno un minuto prima della conclusione del mercato, alle 22.59. Che sia un segno del destino? Aspettando l’ineluttabile verdetto del campo, al momento, si sa solo che le residue speranze salvezza degli “squali” saranno affidate anche ad Andrej Kotnik, 21enne jolly offensivo prelevato dal Nova Gorica. Dribbling, visione di gioco ed estro che lo avvicinano a Josip Ilicic. Versatilità che contraddistingue anche Boadu Maxwell Acosty, il secondo volto nuovo sbarcato in Calabria questo gennaio. Più veloce e piazzato dello sloveno, anche lui dovrà testare le sue qualità, di cui ha dato buono sfoggio in B, in un campionato e in una situazione più complicate. Si spera che la fantasia possa bastare.
CHI SE N’E’ ANDATO. Se per le partenze di Cojocaru, Fazzi, Gnahorè e De Giorgio il popolo crotonese non si strapperà certo i capelli, altre reazioni potrebbero causare gli addii di Salzano e, soprattutto, Palladino. Se la cessione, a titolo definitivo, del “samurai” è stata dettata da un difficile ambientamento alla massima categoria, quella dell’ex numero 7 rossoblù, protagonista della storica promozione in A, si spiega con le ragioni del cuore. Come dire no al Genoa e soprattutto all’amico Juric, che lo scorso anno lo volle a Crotone salvandolo dal limbo degli svincolati. La gratitudine, nel mondo del calcio, esiste ancora.