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Crotonemania: la dura legge del gol non si smentisce mai, ora basta sofferenze e spazio ai giovani
Fatta questa carrellata di numeri, statistiche e storie, torniamo ad oggi, torniamo allo stadio “Picco” di La Spezia. Una partita strana, sicuramente generosa da parte del Crotone di Cosmi, una squadra che si mostra comunque capace di reagire quando è sotto, ma che al contrario sembra avere paura di vincere quando è in vantaggio. Cosmi ha portato una mentalità diversa, ci sta provando, e certamente lui non ha colpe. E’ dura ammetterlo ma è chiaro che la difesa del Crotone non è da Serie A, per quanto gli altri reparti si impegnino a far bene, la retroguardia fa svanire tutto quello che si concretizza durante la partita. Da centrocampo in su la squadra c’è, gioca bene, segna e lo ha mostrato spesso in queste ultime uscite e in generale nell'arco del campionato: i 37 gol fatti ne sono la prova. Una media gol da metà classifica paragonandola alle altre. Con lo Spezia sono riemersi i soliti problemi, i limiti del reparto: distrazioni, errori tecnici e, come detto, paura di vincere, paura di illudersi. Si, perché è questo che mi viene da pensare: ogni qual volta che torniamo ad illuderci, torniamo a fare i conti per una impossibile impresa salvezza, ecco che nel giro di pochi minuti svanisce tutto. Perché? Il problema è mentale, tecnico o atletico?
E ora che succede? Ora niente. Cerchiamo di prendere le cose positive di questa stagione, come ad esempio i 16 gol di Simy, con i tanti record personali battuti dal nigeriano e le giocate di Messias che quanto meno ci hanno fatto divertire. Rimane il rammarico per un'annata che sarebbe potuto finire diversamente, magari con l'arrivo di Cosmi a mercato aperto forse qualche difensore di spessore saremmo riusciti a prenderlo; forse con un tipo di gioco diverso, magari con una difesa a quattro, la squadra avrebbe potuto coprire i limiti difensivi. I se e i ma, però, non portano da nessuna parte. Godiamoci queste ultime giornate di Serie A, cerchiamo di fare più punti possibili con la speranza di evitare almeno l'ultimo posto e salutiamo il massimo campionato con un arrivederci. Infine, visto che non abbiamo più nulla da perdere, sarebbe interessante far esordire qualche giovane di belle speranze e premiarli per la buona stagione fatta con la Primavera: su tutti il difensore laterale Giovanni D'Aprile, un classe 2005 che da tempo è nel giro della prima squadra, così come anche i portieri Crespi (2001) e D'Alterio (2003). Tra gli altri prospetti interessanti, che potrebbero esordire, anche i difensori Mignogna e Amerise; i centrocampisti Timmoneri e Ranieri e l'attaccante Maesano. Almeno, di questa stagione infelice, qualche giovane si porterebbe dietro un ricordo indelebile.