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    Crotonemania: il bel gioco porta solo applausi, quant'era bello il catenaccio!

    Crotonemania: il bel gioco porta solo applausi, quant'era bello il catenaccio!

    • Antonio Franco
    Che bel Crotone a San Siro. No, non sono ironico, guardo il campo e non il risultato. Partiamo dal presupposto che era quasi impossibile riuscire a fare risultato nella scala del calcio, l’importante era uscirne a testa alta e con la consapevolezza di poter affrontare tutti e poter stare nell’olimpo della Serie A. Se uno non ha visto la partita e nello scorrere i risultati della Serie A vede un 6-2 per l’Inter è ovvio che non può pensare altro che ad una disfatta del Crotone ed una passeggiata dell’Inter. Non è stato così. Diciamo che a San Siro ci sono due partite, una impossibile e l’altra più realistica. Quella impossibile si è giocata nel primo tempo, di fronte due squadre che hanno giocato a viso aperto quasi come se si stessero scontrando ad armi pari, anzi in alcuni tratti il Crotone è apparso addirittura superiore all’Inter: in questa “partita” ha avuto maggiore possesso palla, ha tirato più volte in porta, ha avuto uno spirito da grande squadra insomma. Poi c’è stata la partita realistica, quella dove vige la regola del più forte, ed è giusto così, l’Inter potenzialmente è la squadra più organizzata dal campionato, ha in rosa calciatori di caratura internazionale e il piccolo Crotone nulla ha potuto. E’ crollato sotto i colpi di Lautaro e Lukaku, mica due a caso.
     
    La goleada finale è frutto soprattutto di quella grande voglia che la squadra ha di vincere: in ogni partita, contro ogni avversario. E’ un po’ il “Davide” della Seria A, il giovane e audace fanciullo che con coraggio sfidò il gigante “Golia”. Come Davide il Crotone non ha mai paura, non si chiude in difesa e provare sempre a sferrare l’attacco vincente, purtroppo, però, le armi a disposizione non bastano. Cosi il Crotone perde malamente ma con onore, non si chiude in un angolino e aspetta l’avversario, prova sempre a penetrare, anche quando va in vantaggio: così facendo, però, si creano spazi enormi in cui i grandi calciatori sguazzano e la difesa pitagorica a reggere l’urto. Tutto o niente insomma, e ancora una volta è niente. E’ chiaro che questo modo di giocare va esaltato ma anche criticato. Il Crotone non ha i mezzi tecnici per giocare sempre in questo modo, questa non è la Serie B, ci sono grandi avversari a cui non puoi in alcun modo lasciare spazi. Sono fermamente convinto che Stroppa sia un grande allenatore e che presto arriverà ad allenare grandi squadre, ha la mentalità per farlo e anche le doti tattiche e tecniche, gli manca il coraggio di cambiare. Questo Crotone deve cambiare, il bel gioco porta applausi, per la salvezza servono punti. Per farlo, alcune volte, bisogna mettersi in un angolino, aspettare l’avversario e colpirlo al momento giusto. In contropiede. E’ l’anti-calcio diranno alcuni: è vero. Il caro vecchio calcio all’italiana che ci ha permesso di vincere quattro mondiali. Il catenaccio è fuori moda, ma io sono un nostalgico e quel tipo di gioco mi manca.
     

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