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Crotonemania: ho visto Simy volare
Il gesto tecnico di ieri è la rappresentazione plastica della classe operaia che va in paradiso, la rivincita di chi, alla composizione della squadra, veniva scelto per ultimo, di chi deve sudarsi il pane quotidianamente, di chi in basso ci sta bene perché abituato a lottare. Ci sono attimi, episodi, segni che possono cambiare una storia, una carriera, una stagione e io voglio ripartire da lì, da quel minuto 65, da quell’istantanea favolosa. Non esagero se dico che, pensando a quel gol, almeno per oggi i nostri problemi sembreranno meno opprimenti. Non meravigliamoci, perciò, se da oggi qualcuno preferirà comprare la sua maglia piuttosto che quella di un campione più quotato; non sorprendiamoci se sentiremo un bambino urlare ‘guarda papà, segno come Simy’; non biasimatemi, dunque, se proprio io ora lo ergo a uomo della provvidenza. Perdonatemi, datemi dell’incoerente se preferite, ma ritiro tutte le critiche fatte in passato, e forse quelle che farò in futuro, però ieri ho visto Simy volare.