Crotonemania: due rossoblù in azzurro nello stadio della discordia
LE IENE IN CITTA’. Vabbè che le giornate cominciano ad essere calde, ma l’animale abituato alle temperature della Savana non c’entra proprio nulla. Quelle di cui parliamo non fanno parte di nessun branco, ma del noto programma di Italia Uno “Le Iene”, che mercoledì scorso ha avuto come oggetto di un servizio proprio lo stadio “Ezio Scida” di Crotone. Al centro della vicenda le solite polemiche sull’incompatibilità tra gli interventi di ampliamento della struttura e il vincolo archeologico a cui è soggetta l’area su cui sorge l’impianto, aggirato da un permesso troppo “sbadato” del neo Sovrintendente del MIBACT Mario Pagano. Le modifiche apportate allo stadio, lo ricordiamo, sono temporanee e non vanno a modificare in modo invasivo, almeno in teoria, la conformazione dell’area vincolata.
E’ pacifico anche il contrario però: i blocchi di cemento su cui poggia la nuova tribuna sono stati collocati proprio in corrispondenza delle rovine, e non sono ben chiari neanche gli effetti che la pressione del peso degli spettatori potrebbe esercitare sul suolo visto che, come denunciato dall’archeologa dott.ssa Margherita Corrado proprio ai microfoni della trasmissione televisiva, “nelle carte che ci sono al Ministero, non abbiamo trovato i risultati degli esami che si sarebbero dovuti fare per capire qual è la capacità del suolo di reggere un peso così significativo”. Una situazione che può essere ottimamente sintetizzata solo dal termine “assurdo”, come è assurdo che lo stadio sia stato costruito, e abbia avuto i permessi per essere tirato su, in un’area dove non si poteva edificare neanche con i Lego. E noi che pensavamo che di assurdo ci fosse solo questo campionato.