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Crotonemania: dolce eliminazione
Romero, in particolare, ha dimostrato di essere più di una valida alternativa ai colleghi di ruolo. Il venezuelano, anche se alla prima assoluta da titolare nel calcio italiano, non ha sofferto il debutto mettendo in mostra le sue armi migliori: grinta, fisicità e furore agonistico, tutte abilità, queste, che potrebbero essere utili soprattutto a gara in corso. Confermata, a mio avviso, l’affidabilità di Faraoni, che dopo un inizio di stagione balbettante, potrebbe tornare a insediare il posto di Sampirisi sull’out di destra difensivo. L’ex Inter e Udinese sarebbe più utile come tornante in un 3-5-2 o in un 3-4-3, ma la sagacia tattica di Nicola potrebbe farlo figurare bene anche qualche metro più dietro. Qualcosina in più, sinceramente, poteva farla e darla Crociata, a prescindere dal gol divorato che avrebbe potuto indirizzare la partita verso un epilogo diverso. Il ruolo di seconda punta/fantasista che gli ha cucito addosso l’allenatore a Genova non ha convinto pienamente, nonostante i buoni mezzi tecnici del ragazzo; essendo abituato, sia nelle giovanili del Milan che lo scorso anno a Brescia, a giostrare in mezzo al campo come metronomo o, al massimo, mezz’ala, mi sarei aspettato il suo impiego più al posto di uno spaesato Suljic, che sembrava esser passato di li per caso, che di Tonev.
Esperimenti, quindi, che solo in parte hanno convinto ma che per lo meno hanno fatto respirare i volti noti in vista dell’importantissima gara di lunedì con l’Udinese. Dopo il set ball salvezza sprecato due giornate fa proprio contro gli uomini di Ballardini, da non floppare assolutamente sarà quello che si giocherà contro i friulani, appaiati (con una partita in meno) a 12 punti in classifica proprio con il Crotone ma veramente “in palla” dopo gli otto gol rifilati in coppa al Perugia. Un biglietto da visita niente male che no, non potrà certo essere sottovalutato.