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Crotonemania: le scelte della dirigenza remano contro
Dato per assodato che sono soprattutto i passi falsi altrui a tenere ancora in piedi la baracca, si è riflettuto su cosa si possa ancora fare per eludere la dipartita in B? A mio avviso poco, almeno da chi dovrebbe prendere decisioni. La squadra è stata messa nelle condizioni di giocarsi dignitosamente il suo primo campionato in massima serie della storia? Le scelte della dirigenza remano in senso contrario. Un mercato, estivo e invernale, indecifrabile; guida tecnica discutibile, sin dal principio. Chi mi legge sa che Nicola non ha mai acceso i miei entusiasmi (e forse quelli dei più) ma oggi non si può far altro che stringergli la mano. Il lavoro dei calciatori, poi, è encomiabile, anche se per molti si tratta della prima volta a certi livelli. Il Crotone deve tutto alla famiglia Vrenna, ma l’impreparazione e l’insicurezza di quest’anno sono disarmanti.
Non arrendersi, chiaro, ma bisogna essere realisti. I punti di distacco dall’Empoli sono sempre quelli, nove, ma le giornate no, quelle sempre di meno. Calendario ostico visto che ci sono da affrontare quasi tutte le altre big del campionato, a partire dall’Atalanta nel prossimo turno. Aggrapparsi ai risultati negativi degli altri potrebbe non bastare più. Forse c’è chi già l’ha capito: le lacrime di Oddo di ieri, al quinto gol incassato contro il Torino, sapevano di resa, di chi ce l’ha messa tutta ma non ce l’ha fatta. Ma quel pianto silenzioso testimoniava anche una spaccatura totale del rapporto tra squadra e ambiente, e di cui gli atti intimidatori a Sebastiani sono becera dimostrazione. Lì si è persa la bussola, il lume della ragione, quella che non dovrà perdere il Crotone e Crotone. L’aritmetica conta fino ad un certo punto, d’altronde non condanna neanche il Pescara.