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  • Crotonemania: Cosmi porta grinta, Simy entra nella storia, Ounas vittima della stupidità umana

    Crotonemania: Cosmi porta grinta, Simy entra nella storia, Ounas vittima della stupidità umana

    • Antonio Franco
    E’ stata perfetta la prima di Serse Cosmi allo Scida. Più del previsto.  A dire il vero le sensazioni positive c’erano tutte già prima della partita, poi davanti allo Scida l’entusiasmo dei tifosi per caricare la squadra, cosa mai avvenuta prima d’ora e forse è stato un messaggio anche per Cosmi, a dimostrazione di aver dimenticato il passato. Per dovere di cronaca mi riferisco ai fatti raccontanti nel precedente articolo, ovvero quelli inerenti Cosmi, Deflorio, Vrenna, denunce eccetera eccetera, inutile dilungarsi troppo, credo ricordiate bene la storia. Torniamo alla partita col Torino, Cosmi in pochi giorni ha già dato alla squadra la sua identità: grinta, carattere e fiducia. A livello tattico è cambiato poco, un 3-5-2 iniziale proprio come Stroppa, una squadra però più ordinata e meno spregiudicata. Nel secondo tempo, poi, Cosmi ha deciso di “liberare” Messias dal ruolo di mezz’ala avanzandolo alle spalle degli attaccanti e da li in poi è cambiata la partita. Mossa azzeccata, d’altronde è chiaro da tempo che Messias non può fare la mezz’ala, è un ruolo in cui non riesce a mettere le sue qualità, è un fantasista brasiliano e come tutti i suoi connazionali preferisce non avere restrizioni tattiche.  E’ sembrata una scelta normale, ma non eravamo abituati ad un cambio di sistema di gioco a partita in corso, a dire il vero neanche da una partita all’altra.

    Tra i tanti protagonisti  della gara non posso non menzionare il gigante buono Nwankwo Simy, con i due gol al Torino è entrato ufficialmente nella storia del Crotone diventando, con 56 gol, il miglior marcatore di sempre della società pitagorica. Ha raggiunto la doppia cifra in Serie A, 10 gol in una stagione, gli stessi segnati nelle prime due stagioni nella massima serie (3 alla prima e 7 alla seconda). Indubbiamente la miglior stagione della sua carriera ma Stroppa continuava a tenerlo in panchina regalandogli solo scampoli di partita. Che dire poi di Ounas?  Giocatore funambolico che sta finalmente mostrando le sue straordinarie doti al pubblico italiano, lo ha aveva già fatto al Napoli, ma con molta discontinuità, al suo secondo anno in azzurro, quest’anno sembra finalmente aver trovato l’ambiente giusto e chissà non sia l’anno giusto per la sua consacrazione.

    A proposito di Ounas, vogliamo parlare del "Devi svegliarti morto". "Figlio di ... torna in Africa a scappare dei leoni". "Negro" e i tanti altri insulti che ha ricevuto a fine partita solo per aver dato il meglio per la sua squadra?  E’ questo il calcio vogliamo? Sono questi i tifosi del nostro calcio? Perché tutto questo odio? Chi siamo noi per giudicare un uomo solo dal suo colore della pelle, dalla sua nazionalità? Ci sentiamo davvero così superiori? Forse ci siamo dimenticati che siamo tutti destinati alla morte, bianco o neri il destino è uguale per tutti, siamo figli di un unico creatore e in questo triste periodo storico avremmo tutti dovuti imparare una lezione importante sull’unione e su quanto le nostre vite siano appese ad un filo. Neanche un pandemia con quasi tre milioni di vittime nel mondo ci ha insegnato ad amare il prossimo. Ce la faremo. Si, ma ne usciremo più cattivi.
     

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