Crotonemania: coraggio e sudore per restare in A
Da un punto di vista tattico è giusto non stravolgere gli schemi dello scorso anno. La squadra ha dimostrato che con il 3-4-3 sa esprimersi in modo frizzante e offensivo con ritmi elevati; la massima serie non è la cadetteria e perciò non sarà facile ripetere le prestazioni della stagione passata, ma la base di partenza sulla quale innestare le proprie idee c’è ed è solida. Alcuni interpreti di questa filosofia di gioco non ci sono più, Ricci e Budimir su tutti, ma quelli che arriveranno non dovranno essere da meno e poi, come ha dimostrato anche la nazionale di Conte all’Europeo, un collettivo affiatato è più efficace di qualsiasi individualità. A chi entrerà a far parte del progetto Crotone dovrà essere chiara sin da subito una cosa: per raggiungere la salvezza qui si dovrà faticare il doppio, anche il triplo, rispetto ad altre realtà. La dirigenza perciò dovrà individuare uomini adatti all’obiettivo, affamati di vittoria e desiderosi di divorare il campo. Balotelli e Cassano rimangano pure lì, nell’angolo delle suggestioni.
L’avventura in A che inizierà già il prossimo 13 luglio con il ritiro di Moccone sarà un esame per tutte le parti in causa: per la città, che dovrà fornire servizi all’altezza degli standard della massima serie; per la società, che capirà cosa vuol dire trovarsi al cospetto del gotha del calcio italiano; per i calciatori, che dovranno sudare e non poco per guadagnarsi il rispetto delle altre squadre; infine per Nicola, che se cercava un’annata complessa e sensazioni forti in campo, le ha proprio trovate.