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Crotone, Cosmi: 'Ci manca sempre qualcosa. Perché insisto col 3-5-2? A me piace perdere...'
SU CUOMO E ROJAS - “Cuomo è giovane ma l’anno scorso ha giocato un campionato intero di Serie B vincendolo, sta mettendo esperienza ma è già affidabile. Consideriamo che era la prima di tre partite in una settimana, ma avranno la possibilità di essere titolari”.
DISTRATTI? - “No, io non sono distratto. Vi assicuro che siamo pronti ad affrontare le prossime partite, con quello che ho già detto troppe volte e che non voglio più nominare”.
SULLE PROSSIME PARTITE - “Penso che la partita contro l’Udinese sia stata una cartina tornasole, sicuramente è stata quella in cui abbiamo creato meno, ma senza il palo di Simy avremmo ottenuto un punto. Non avrebbe cambiato la classifica, ma la situazione sarebbe stata diversa. Il problema di questa squadra è che in alcuni casi neanche esprimersi al massimo ci ha fatto portare a casa dei punti. È un calvario che non voglio vivere, come nessuno di noi”.
MOTIVAZIONI - “Diciamo che tutta la squadra era leggermente sotto tono, però ci saranno dei cambiamenti per tanti motivi. Ci sono calciatori che devono tirare il fiato e altri che scalpitano. Ogni partita uno ne cambierebbe 5-6, ma ho abusato della parola motivazione. Non siamo stati motivati come avrei voluto io, quindi ora parlo al singolare: io sono motivato”.
SUGLI INFORTUNATI - “Qualcuno ha dei problemi. Vulic si è allenato solo oggi, Djidji ha chiuso l’allenamento con una piccola distorsione alla caviglia. Aspettiamo domani”.
SULLA SQUADRA - “Io credo che il fatto che la società abbia portato in ritiro la squadra sia già stata una risposta. Nessuno molla, non credo che il presidente si sia divertito a farlo, l’ha fatto perché ha voluto mandare un segnale. Mi viene da sorridere, ti svegli la mattina e vedi il mare: ho fatto tanti ritiri, con caratteristiche ben diverse a livello logistico”.
SUL MODULO 3-5-2 - “Perché insisto? Perché a me piace perdere, quindi insisto col 3-5-2 e sono strafelice. Scherzi a parte, si può discutere di tutto e io lo faccio per primo. Ho pensato mille volte a cambiare qualcosa, ma finché non vedo squadre superiori a noi a livello tattico non ne capisco il motivo. I nostri problemi credo siano altri e sono sotto gli occhi di tutti quelli che li vogliono vedere”.
SULLA SUPERLEGA - “Ho già espresso sui social la mia opinione. Il calcio teoricamente è dei ricchi, di chi dispone di possibilità economiche per poter far sì che esistano le società. Però chi vive il calcio in quella maniera può comprare tutto, ma è una ricchezza senza senso. Mi spiego: il senso del calcio non sono solo i profitti. Il calcio nasce e vive nelle emozioni che regala. Ho letto commenti sprezzanti nei confronti di questa città tra chi sostiene la possibilità di vedere in Superlega partite strabilianti. Io in Champions di partite strabilianti ne ho viste un paio dell’Atalanta e non ne ricordo altre. Non mi pare che voglia andare in Superlega, quindi non riesco a capire. Il calcio è amato perché dà delle emozioni, le ha date e le seguita a dare. Anche se è vero che il dramma del calcio non è successo ieri: sono dieci anni che arrivano queste proposte, i distratti di oggi mi fanno sorridere. La tavola non penso si sia apparecchiata in un giorno. Quindi seguito a dire: i tifosi sono quelli che capiscono molto prima quello che può accadere nel calcio, per un motivo semplice. Vivono di emozioni, di una sconfitta e di una vittoria. Quindi loro per primi hanno capito che il calcio sta prendendo una piega sbagliata. So che siamo nel 2021, non sono ingenuo, so che le cose sono cambiate, ma bisognerebbe vivere il calcio con una distribuzione equa. Se poi bisogna creare qualcosa per società in grandissime difficoltà mi chiedo perché privare chi non lo è di qualcosa. Si nasce per giocare con la Juve ma anche contro la Juve. Io mi tengo stretta Spezia-Crotone, almeno abbiamo visto 15 occasioni da gol. Altre partite non hanno dato questo spettacolo".