Filippo Attili
Crosetto dà del ‘deficiente’ a Conte fuorionda, poi si scusa: ‘Se venisse pubblicato tutto…’
Anche Guido Crosetto, Ministro della Difesa, non ha usato termini benevoli per il leader M5S, come dimostra il fuorionda mostrato da Striscia la Notizia, in cui il politico di centrodestra durante un’intervista al Tg5 dichiara di avere: “a che fare con un deficiente”.
Le risposte alle offese non sono tardate ad arrivare, con l’account Twitter del Movimento 5 Stelle che afferma: “La legislatura era già iniziata con gli insulti della Meloni a Conte in Parlamento. Ora il Ministro della Difesa, che evidentemente non gradisce il nostro stop a guerra e armi, sbotta in televisione contro il Presidente Conte. È accettabile tutto ciò?”
Subito dopo il servizio del tg satirico, Crosetto si è scusato con l’ex presidente del consiglio, non risparmiando una stoccata al programma di Antonio Ricci: “Se tutti i fuorionda tra politici e giornalisti venissero pubblicati si sentirebbe la qualsiasi, specialmente cose molto poco edificanti". Il ministro ha tenuto a precisare che il termine era stato usato: “in maniera del tutto scherzosa e in un contesto colloquiale", che poi "qualcuno di Mediaset o del Tg5 ha, in modo del tutto scorretto, tradito e decontestualizzato”.
Nella nota di scuse, Crosetto sostiene che il termina era stato utilizzato al plurale e che “anche il termine usato fosse stato al singolare, si sarebbe trattato di una battuta ironica, con una giornalista che conosco da 20 anni. Dal presidente Conte mi divide tutto, come è noto, ma non gli ho mai mancato di rispetto. Ci confronteremo lealmente e a viso aperto in Parlamento, ma oggi gli chiedo scusa. So che mi capirà perché ricordo che anche con lui, in passato, dei giornalisti usarono questi metodi infami".
La risposta di Giuseppe Conte è arrivata sempre tramite Twitter: “Accetto le scuse del Ministro Crosetto per i suoi insulti nei miei confronti andati in onda ieri sera in tv, ma veniamo a questioni più serie: perché il Governo ha deciso di escludere la voce del Parlamento su armi e guerra? Gli italiani hanno il diritto di sapere”.