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Cristiano Ronaldo e quei figli senza madri: tutto questo è etico? VIDEO
L'ultima tripletta di CR7 è stata annunciata dal tabloid inglese "The Sun" e immediatamente ripresa dalla stampa di tutto il mondo. Sono in arrivo per lui altri due figli, una coppia di gemelli, che vanno a aggiungersi a Cristiano junior. Tre figli in tutto per contanto padre. E le madri? Non pervenute. Non conta nemmeno sapere chi siano. Soltanto uteri che hanno accolto il seme e pance che hanno gestato per nove mesi. E se i latini dicevano che "mater semper certa est", ciò non comporta che sia anche e sempre nota. In questo caso conta il desiderio di paternità, talmente soverchiante da non contemplare la figura materna. Cristiano Ronaldo può, sia questo che molto altro. E tuttavia, prendendo anche atto che sia tutto quanto perfettamente legale, bisognerà pur porsi qualche interrogativo etico su tutto ciò. Fino a che punto possiamo spingerci sul terreno delle "lecite libertà"? E quanto possono, i divi globali della contemporaneità quali sono i calciatori del massimo livello, porsi al di là di ogni giudizio etico-morale?
Si tratta di interrogativi che investono un tema sul quale è tanto facile dividersi quanto doveroso essere molto cauti nel prendere posizione: quello della maternità surrogata o, più banalmente, dell'utero in affitto. Si tratta di una questione estremamente sensibile sul piano etico, sulla quale è giusto che ciascuno abbia dubbi e li coltivi, ma senza la tentazione di esprimere certezze assolute. Personalmente, ho più di un dubbio etico davanti alla prospettiva che venga affidata a un soggetto terzo la fase della gravidanza. Ma so pure che le situazioni specifiche presentano una complessità di circostanze impossibili da ridurre a soluzioni semplici. Però ci sono anche i casi estremi. E quello di Cristiano Ronaldo lo è. Per capire il perché, basta ricostruire la vicenda per come è stata raccontata dai media e mai smentita dall'interessato.
Il racconto non può che partire da una dichiarazione pubblicata dal tabloid inglese "The Sun" e ripresa dal Correio da Manhâ (CdM), il quotidiano popolare che è anche il più diffuso in Portogallo, nell'edizione mandata in edicola lunedì 13 marzo. Questa dichiarazione, attribuita a persona anomima e indicata come molto vicina a CR7, riferisce: "Cristiano ritiene che il figlio necessiti di fratelli, e che questo è il momento giusto". E dunque qual è la soluzione? Presto detta: la "barriga de aluguer". Che in lingua portoghese sta per "pancia in affitto", corrispondente alla nostra formula "utero in affitto". Ricapitolando, un padre decide che un figlio deve avere dei fratelli, e per ottenere lo scopo commissiona una gravidanza. Che in questo caso è pure una gravidanza abbondante, dato che sono in arrivo due gemelli. E poiché non può compiere questa operazione nel proprio paese né in quello dove lavora da calciatore professionista (Portogallo e Spagna hanno legislazione estremamente restrittive in materia), rimedia avviando l'operazione in un paese dove la pratica è legale: gli Usa. Tutto quanto, ribadisco, viene fatto senza violare alcuna legge. La gravidanza viene condotta in un paese che autorizza la maternità surrogata.
Arrivati a questo punto della vicenda, ce ne sarebbe già abbastanza di che sentirsi scuotere nei propri principi etici, vedendo un padre che "decide" di dover dare dei fratelli a un figlio e per farlo ricorre alla maternità surrogata. Ma c'è un altro pezzo, antecedente, della storia. Anche quel primo figlio, che il padre con somma modestia ha battezzato Cristiano junior, è nato da maternità surrogata. Chi sia la madre non si è mai saputo, e a rincorrere tutte le ipotesi e le illazioni che si sono succedute nel corso di questi anni sulla possibile identità della donna si rischia di riempire una lista da elenco telefonico. L'ultima versione sulla signora che ha messo al mondo Cristiano Junior è stata data dalla sorella di Cristiano Ronaldo, Katia Aveiro. Che è una cantante men che mediocre (Giusy Ferreri pare Joan Baez, al confronto), ma ci tiene sempre a dire che il suo successo nel mondo della musica non dipenda dal fatto d'essere sorella di cotanto fratello. E c'è da crederle, specie se si pensa che nei primi anni di carriera si faceva chiamare Ronalda. Nell'edizione del CdM andata in edicola il 13 marzo c'è una dichiarazione di Katia "Ronalda" Aveiro grazie alla quale apprendiamo che la madre di Cristiano junior sarebbe morta. Come a dire: dossier chiuso e non se ne parli più. Con l'aggiunta di una frase più che eloquente: "O menino é nosso" ("Il bambino è nostro"). La mano sulla culla.
Va ricordato che Cristiano junior è nato nel 2010, nei mesi in cui il padre iniziava la reclamizzata storia con Irina Shayk. Di punto in bianco spuntò questo figlio, come da sotto un cavolo. E mentre il rampollo cresceva, il padre si è visto attribuire ogni flirt possibile. Ma la sola costante di questi anni è stata l'attenzione che CR7 ha usato nel proiettare attraverso i mass media globali la propria figura di ragazzo padre. Un'immagine che nel mediocre film-documentario biografico diretto da Anthony Wonke, e messo in commercio nel 2015, viene proposta con estrema solerzia. Adesso i media attribuiscono all'attaccante del Real Madrid una relazione con la spagnola Georgina Rodriguez. Che è molto meno appariscente di tutte le sue predecessore, e che dalle cronache rosa portoghesi viene descritta come sgradita alle donne di casa Aveiro (mamma Dolores e le sorelle Katia e Elma). Praticamente la sua sorte è già segnata. Ma al di là di ciò resta il fatto che CR7, nel momento in cui decide che suo figlio "debba avere" dei fratelli, non pensa di concepirli con la donna di cui è (ufficialmente) innamorato. Preferisce rivolgersi un'altra volta a una "barriga de aluguer". E gustifica la scelta affida il suo pensiero a qualcuno che poi lo riferisce ai giornali: "Ci sono bambini che non hanno mai conosciuto i genitori, né il padre né la madre. Poter conoscere il padre è già una buona cosa". Poterne conoscere uno così, poi, è certamente un'esperienza irripetibile. E chissà quale rispetto matureranno per le donne, questi figli di padre noto.
@pippoevai
Si tratta di interrogativi che investono un tema sul quale è tanto facile dividersi quanto doveroso essere molto cauti nel prendere posizione: quello della maternità surrogata o, più banalmente, dell'utero in affitto. Si tratta di una questione estremamente sensibile sul piano etico, sulla quale è giusto che ciascuno abbia dubbi e li coltivi, ma senza la tentazione di esprimere certezze assolute. Personalmente, ho più di un dubbio etico davanti alla prospettiva che venga affidata a un soggetto terzo la fase della gravidanza. Ma so pure che le situazioni specifiche presentano una complessità di circostanze impossibili da ridurre a soluzioni semplici. Però ci sono anche i casi estremi. E quello di Cristiano Ronaldo lo è. Per capire il perché, basta ricostruire la vicenda per come è stata raccontata dai media e mai smentita dall'interessato.
Il racconto non può che partire da una dichiarazione pubblicata dal tabloid inglese "The Sun" e ripresa dal Correio da Manhâ (CdM), il quotidiano popolare che è anche il più diffuso in Portogallo, nell'edizione mandata in edicola lunedì 13 marzo. Questa dichiarazione, attribuita a persona anomima e indicata come molto vicina a CR7, riferisce: "Cristiano ritiene che il figlio necessiti di fratelli, e che questo è il momento giusto". E dunque qual è la soluzione? Presto detta: la "barriga de aluguer". Che in lingua portoghese sta per "pancia in affitto", corrispondente alla nostra formula "utero in affitto". Ricapitolando, un padre decide che un figlio deve avere dei fratelli, e per ottenere lo scopo commissiona una gravidanza. Che in questo caso è pure una gravidanza abbondante, dato che sono in arrivo due gemelli. E poiché non può compiere questa operazione nel proprio paese né in quello dove lavora da calciatore professionista (Portogallo e Spagna hanno legislazione estremamente restrittive in materia), rimedia avviando l'operazione in un paese dove la pratica è legale: gli Usa. Tutto quanto, ribadisco, viene fatto senza violare alcuna legge. La gravidanza viene condotta in un paese che autorizza la maternità surrogata.
Arrivati a questo punto della vicenda, ce ne sarebbe già abbastanza di che sentirsi scuotere nei propri principi etici, vedendo un padre che "decide" di dover dare dei fratelli a un figlio e per farlo ricorre alla maternità surrogata. Ma c'è un altro pezzo, antecedente, della storia. Anche quel primo figlio, che il padre con somma modestia ha battezzato Cristiano junior, è nato da maternità surrogata. Chi sia la madre non si è mai saputo, e a rincorrere tutte le ipotesi e le illazioni che si sono succedute nel corso di questi anni sulla possibile identità della donna si rischia di riempire una lista da elenco telefonico. L'ultima versione sulla signora che ha messo al mondo Cristiano Junior è stata data dalla sorella di Cristiano Ronaldo, Katia Aveiro. Che è una cantante men che mediocre (Giusy Ferreri pare Joan Baez, al confronto), ma ci tiene sempre a dire che il suo successo nel mondo della musica non dipenda dal fatto d'essere sorella di cotanto fratello. E c'è da crederle, specie se si pensa che nei primi anni di carriera si faceva chiamare Ronalda. Nell'edizione del CdM andata in edicola il 13 marzo c'è una dichiarazione di Katia "Ronalda" Aveiro grazie alla quale apprendiamo che la madre di Cristiano junior sarebbe morta. Come a dire: dossier chiuso e non se ne parli più. Con l'aggiunta di una frase più che eloquente: "O menino é nosso" ("Il bambino è nostro"). La mano sulla culla.
Va ricordato che Cristiano junior è nato nel 2010, nei mesi in cui il padre iniziava la reclamizzata storia con Irina Shayk. Di punto in bianco spuntò questo figlio, come da sotto un cavolo. E mentre il rampollo cresceva, il padre si è visto attribuire ogni flirt possibile. Ma la sola costante di questi anni è stata l'attenzione che CR7 ha usato nel proiettare attraverso i mass media globali la propria figura di ragazzo padre. Un'immagine che nel mediocre film-documentario biografico diretto da Anthony Wonke, e messo in commercio nel 2015, viene proposta con estrema solerzia. Adesso i media attribuiscono all'attaccante del Real Madrid una relazione con la spagnola Georgina Rodriguez. Che è molto meno appariscente di tutte le sue predecessore, e che dalle cronache rosa portoghesi viene descritta come sgradita alle donne di casa Aveiro (mamma Dolores e le sorelle Katia e Elma). Praticamente la sua sorte è già segnata. Ma al di là di ciò resta il fatto che CR7, nel momento in cui decide che suo figlio "debba avere" dei fratelli, non pensa di concepirli con la donna di cui è (ufficialmente) innamorato. Preferisce rivolgersi un'altra volta a una "barriga de aluguer". E gustifica la scelta affida il suo pensiero a qualcuno che poi lo riferisce ai giornali: "Ci sono bambini che non hanno mai conosciuto i genitori, né il padre né la madre. Poter conoscere il padre è già una buona cosa". Poterne conoscere uno così, poi, è certamente un'esperienza irripetibile. E chissà quale rispetto matureranno per le donne, questi figli di padre noto.
@pippoevai