Cristiano Lucarelli:| 'Alleno i giovani a Parma'
Si è svolta nella sala stampa dello stadio Tardini la conferenza stampa di presentazione dell’attività del settore giovanile del Parma Calcio per la stagione 2012-2013. E’ stata anche l’occasione per introdurre l’unico volto nuovo tra i tecnici delle formazioni crociate, ovvero Cristiano Lucarelli, che inizia proprio dagli Allievi Nazionali del Parma la sua nuova carriera da allenatore.
E’ stato l’amministratore delegato Pietro Leonardi ad aprire la conferenza e spiegare la scelta della società di puntare su Lucarelli come nuovo tecnico degli Allievi: “Abbiamo dato seguito a quanto già annunciato l’anno scorso quando Lucarelli si trasferì a Napoli, ovvero che nel momento in cui avrebbe deciso di interrompere la carriera da calciatore ed iniziare quella da allenatore allora sarebbe tornato da noi. Questo è successo, lui ha superato i vari corsi da tecnico scegliendo questa strada e il Parma gli ha dato l’opportunità – e lui ci ha dato l’onore – di iniziare questa nuova avventura insieme. Siamo contenti perché oltre a stimare il professionista, lo stimiamo per l’impegno che ci sta già mettendo da tecnico ma anche da istruttore. Prima di tutto questo sia io che il presidente Ghirardi prima di tutto stimiamo l’uomo Cristiano Lucarelli e proprio per questo motivo non ci abbiamo pensato un attimo ad inserirlo nella nostra famiglia. Ci auguriamo che questo saia l’inizio di una straordinaria carriera, ancora migliore di quella che ha avuto da calciatore”.
Cristiano Lucarelli ha poi tenuto la sua prima conferenza stampa da allenatore: “Alla fine bazzico a Parma dall’inizio del 2008 e il rapporto di stima e affetto con il presidente e il direttore è iniziato da tempo, così come quello con il responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri. Con queste premesse, per me è stato facile prendere una decisione importante, perché comunque significa chiudere con una carriera ed iniziarne un’altra. Anch’io non ho pensato nemmeno un secondo prima di scegliere il Parma, perché sapevo che persone avrei avuto al mio fianco e in che società sarei arrivato. Una società che, sia nel settore giovanile che nella prima squadra, è sempre stata un trampolino di lancio importante per tanti allenatori. Non mi sono nemmeno reso conto di finire la carriera da calciatore perché avevo già l’entusiasmo e l’adrenalina per cominciare questa nuova avventura. Chiaramente devo ringraziare il Parma perché non era così scontato che la cosa potesse accadere. Per me è stata l’ennesima dimostrazione di fiducia e spero di ripagarla facendo crescere dei giovani che un domani possano far parte della prima squadra del Parma. Ritenevo quello da calciatore un percorso che andava esaurendosi perché il fisico non mi permetteva più di essere l’attaccante che il calcio moderno richiede, quindi essere anche il primo difensore come ad esempio si vede fare a Cavani nel Napoli. E poi comunque sentivo forte questo entusiasmo di poter fare l’allenatore. Il passaggio è stata indolore. Quello che è cambiato è l’approccio quotidiano: da calciatore ti devi occupare solo di te stesso, da tecnico di devi prendere cura di tutto il gruppo di 24-25 aspiranti calciatori e devi fare in modo che si preparino in un certo modo per diventare professionisti. Come tutti, anch’io ho le mie idee tattiche. Ma anche consultandomi con Palmieri, credo che in questo momento sia meglio adeguarsi a moduli più semplici e più adatti ad essere interpretati dai ragazzi. La difficoltà più grossa di questi primi giorni? Il fatto che i ragazzi all’inizio mi chiamassero Mister e io tiravo dritto senza capire che si stessero rivolgendo a me. Non ero abituato a sentirmi dare del lei. La seconda difficoltà è quella di preparare le esercitazioni: da giocatore esci dallo spogliatoio e trovi tutto già apparecchiato, oggi invece devi uscire e preparare tu tutto. Sono due cose che viaggiano su binari diversi, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista pratico. Tutti gli allenatori che ho avuto mi serviranno come bagaglio d’esperienza, ma poi ognuno deve costruirsi un suo sistema. Anche da allenatori, comunque, l’obiettivo è quello di arrivare ai massimi livelli. Mi auguro che Parma possa essere anche per me un trampolino di lancio come lo è stato in passato per molti altri tecnici. La difficoltà di allenare un gruppo così giovane non riguarda l’aspetto tattico. L’ostacolo più grosso è proprio parlare con ragazzi di 16 anni. Parlare con loro è diverso che parlare tra uomini, bisogna stare attenti a quello che si dice altrimenti si rischia di fare dei danni. Molti ragazzi vedono nell’allenatore, nell’istruttore, quasi un secondo padre con cui confidarsi, con cui parlare dei problemi della scuola, dei primi fidanzamenti, delle difficoltà con i genitori. Bisogna cercare di conoscere ogni ragazzo e capire di cosa ha bisogno”.
Il responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri ha illustrato invece l’attività delle formazioni crociate: “Siamo molto contenti dell’arrivo di Cristiano sotto tutti gli aspetti. Ma come gli continuo a dire, deve avere tempo per crescere, per maturare e per poter trasmettere tutta la sua esperienza ai ragazzi. Ha un gruppo di giovani aspiranti calciatori buono, che tra le sue mani può crescere ancora di più. Ma non vorrei ci fossero aspettative esagerate, che si senta il fiato sul collo per i risultati. Si tratta sempre di settore giovanile e l’obiettivo è far crescere i ragazzi. Nel nostro settore giovanile abbiamo grande continuità con i tecnici, tant’è che l’unico nuovo quest’anno è proprio Lucarelli, e lui ha già iniziato a lavorare assieme agli altri dal primo giorno di raduno della Primavera. Ci auguriamo che possa lavorare in tranquillità, ma non dev’essere un’ansia continua. Detto questo, colgo l’occasione per ricordare l’organigramma del settore giovanile. Con la Primavera è rimasto Fausto Pizzi: quest’anno è stata abbassata l’età e mentre molti altri continuano a giocare con quattro ’93, noi siamo riusciti a darli tutti tra serie B e C e quindi possiamo far crescere i più giovani, e questo ci fa piacere. Con gli Allievi Nazionali ci sarà appunto Lucarelli. Gli Allievi B, che quest’anno non faranno i Regionali ma faranno il girone Nazionale di Lega Pro, li segue Maurizio Neri. I Giovanissimi Nazionali li fa Roberto Bucchioni, i Giovanissimi Regionali Giuseppe Manarin, gli Esordienti Marcello Melli, gli Esordienti B Cornelio Donati e i Pulcini Federico Novari”.
Prima di concludere, sia l’ad Pietro Leonardi che Francesco Palmieri hanno voluto ringraziare di cuore tutti coloro che – rimanendo sempre nell’ombra – aiutano e collaborano con il settore giovanile come dirigenti, come accompagnatori o in qualunque altro modo per il solo piacere di dare una mano alla crescita dei ragazzi.