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    Cristante: 'Il Milan era e sarà un sogno'

    Cristante: 'Il Milan era e sarà un sogno'

    Il giovane centrocampista italiano del Benfica, Bryan Cristiante ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport

    Cristante, lo rifarebbe? Lasciare il Milan, trasferirsi in Portogallo e tornare solo per rispondere alla convocazione in Under 20. 
    "Lo sognavo fin da piccolo, poter diventare grande lontano da casa, da tutto e da tutti: cresci veloce e cresci di più. Lo rifarei tutta la vita. Sei più solo ma sei più ricco dentro. Il Benfica è un grandissimo club, come lo è il Milan, ma in futuro spero di continuare all’estero, girare altri Paesi, vedere in giro cosa c’è. Lisbona è una città bella ed esigente che vive di calcio, che porta minimo quarantamila persone allo stadio, e pretende. Finisce che la pressione ti responsabilizza. E poi c’è Rui Costa, il nostro direttore sportivo: con lui parliamo spessissimo di Milan, mi fa un sacco di domande". 

    Appunto, non è che l’atmosfera a Milanello l’aiuta a non avere rimpianti? 

    "Dispiace vedere la squadra in questa situazione, è pure una sorpresa perché avevo fatto con loro tutto il precampionato e non c’erano avvisaglie: nonostante un allenatore nuovo con giocatori nuovi stavamo trovando un gioco nostro. In ogni caso presto si sistemerà per tornare in alto, dove gli compete. Io lo stesso non mi pentirò della scelta fatta: il mio desiderio di un’esperienza fuori è stato più forte della volontà di Galliani di trattenermi e della fiducia che mi aveva dato Inzaghi". 

    Nemmeno l’idea di un prossimo Milan giovane, talentuoso e italiano la fa tornare sui suoi passi? 

    "No, ripeto sono felice e non rosico. Ci sono tanti altri giocatori fortissimi e con un’intera carriera davanti, come De Sciglio ed El Shaarawy. Sono in un periodo difficile ma in futuro faranno ancora meglio di quanto hanno già dimostrato. Non sarò certo io a far parlare di filosofia sui giovani rinnegata. Anche perché nel centrocampo attuale del Milan potevo starci benissimo, e ribadisco: non sono andato via per paura di non farcela ma per la mia voglia di estero. Un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti i ragazzi della mia età". 

    Prima o poi tornerà? 

    "Ho incontrato Galliani un paio di settimane fa, rivederlo è stato un grande piacere. È il numero uno tra i dirigenti calcistici italiani e ha speso belle parole per me. Mi ha detto, testuale: “Ti consideriamo sempre parte della famiglia”. Il Milan era un sogno quando sono arrivato ragazzino e sarà un sogno anche in futuro. Resta un club glorioso con grandi campioni: sono un tifoso rossonero e chissà, magari un giorno, con un bel po’ di esperienza internazionale in più, tornerò". 


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