Si va avanti con Mourinho. Il diktat a Trigoria sembra chiaro e (per ora) non ammette obiezioni. Nonostante il sedicesimo posto in classifica e le sole due vittorie in trasferta nelle ultime 14 partite, il posto dello Special One sembra ancora saldo. La società non ha dato ultimatum e conta che la Roma si riprenda in breve tempo considerato che molti acquisti sono arrivati appena un mese fa. Il 4-1 di Genova, però, non è rimasto indifferente agli occhi dei Friedkin. Oggi servirà un confronto tra la dirigenza, l’allenatore e la squadra per capire cosa sta succedendo tra un gioco poco convincente, problemi fisici e alcuni malumori interni. E i modi per uscirne, compresa la possibilità di un ritiro a Trigoria.
Ovviamente tutto potrebbe cambiare, in peggio per il portoghese, se nelle prossime tre gare con Frosinone, Servette e Cagliari dovessero arrivare nuove debacle. E per Mourinho non sarebbe una cosa inedita, visto che con Chelsea e Manchester United ha perso il posto proprio al terzo anno. La Roma, con l’occhio dell’Uefa puntato sopra, non può permettersi però di pagare due maxi stipendi. Da qui le difficoltà ad arrivare all’Antonio Conte della situazione, a meno che Mourinho non si dimetta. Per il futuro le attenzioni sono da tempo su Thiago Motta, che ovviamente ora è impegnato col Bologna. Sul mercato degli “svincolati” ci sono Galtier, Tudor, Lopetegui, Lampard, Sanpaoli e Nicola. Oltre alla suggestione Daniele De Rossi. La Roma per ora non ha sentito nessuno, e non ha intenzione di farlo.