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Crisi Inter, la colpa è di Conte. Da Mihajlovic una sonora lezione di calcio
La svolta sono i suoi tre cambi contemporaneamente, uno dei quali il diciottenne Juwara fa la differenza con la sua velocità. Conte, invece, assiste al nuovo calo della squadra che parte bene ma finisce male, come troppe volte è già successo quest’anno.
E siccome nel calcio chi sbaglia paga, alla distanza pesa l’errore di Lautaro che fallisce il rigore del 2-0 quando l’Inter ha già un gol e un uomo in più. E’ il classico episodio, ma non l’unico, che condanna l’Inter, più generosa ma meno concreta del Bologna, in preoccupante crisi atletica e anche tecnica, perché il tanto atteso Eriksen che avrebbe dovuto aggiungere qualità fa scena muta o quasi, meritandosi la sostituzione. Mai come stavolta, però, le colpe vanno divise tra tutti, anche a livello tattico, perché l’Inter si fa trovare troppo spesso scoperta quando il Bologna attacca, nel primo tempo con Orsolini e nella ripresa con gli scatenati Barrow e Juwara.
PRESSIONE INTER - Parte bene la squadra di Conte, che preferisce D’Ambrosio a Godin e Gagliardini a Barella (infortunato), nel 3-4-1-2 in cui Eriksen fa il trequartista alle spalle di Lautaro e Lukaku. I nerazzurri chiudono il Bologna nella propria metà campo, ma la prima grande occasione da gol in realtà è un quasi autogol. Dijks, infatti, passa il pallone indietro al proprio portiere, calciando forte come se fosse un attaccante e così Skorupski deve respingere di piede con grande affanno. E’ comunque un segnale della pressione dell’Inter che costringe i difensori del Bologna a mantenere la massima concentrazione perché Lukaku e Lautaro si buttano su tutti i palloni che spiovono in area. Per la verità il primo incaricato di smarcarli dovrebbe essere Eriksen, ma il danese si vede soprattutto quando batte i calci d’angolo, perché in fase di costruzione viene spesso scavalcato dai lanci di Brozovic e dai cross di Candreva dalla destra e Young dalla sinistra.
LUKAKU FENOMENO - A forza di insistere, il gol finalmente arriva al primo vero tiro nello specchio della porta. Ed è un gol da applausi, anche se non c’è nessuno ad applaudire, perché frutto di un’azione corale. Candreva è bravissimo ad aprire sul versante opposto verso Young che rimette subito al centro dove Lautaro devia di testa sul palo e sul rimbalzo Lukaku è il più svelto di tutti a infilare di sinistro il pallone del meritato 1-0. Per il belga è il ventesimo gol in campionato e dai tempi di Ronaldo il Fenomeno un giocatore dell’Inter non segnava così tanto al suo esordio in serie A.
CONTROPIEDE BOLOGNA - Come già accaduto troppe volte quest’anno, l’Inter non riesce a chiudere le partite in cui si dimostra superiore agli avversari e così si espone fatalmente al contropiede del Bologna. Senza Palacio, inizialmente in panchina, Barrow è la punta centrale tra Orsolini e Sansone e proprio Orsolini, sfruttando un corridoio improvvisamente libero, si presenta davanti ad Handanovic, bravo come sempre a deviare. E’ la dimostrazione che la partita rimane aperta perché l’1-0 all’intervallo non è una garanzia sufficiente per l’Inter.
ROSSO SORIANO - Il secondo tempo incomincia come il primo con un’ottima occasione per i nerazzurri, ispirati da un ottimo Candreva, la cui conclusione viene neutralizzata da Skorupski. E come nel primo tempo il Bologna risponde in contropiede con uno scatto di Barrow, bravo a scaricare un gran destro che va a sbattere sul palo alla sinistra di Handanovic. Proprio nel suo momento migliore, però, il Bologna va nuovamente in svantaggio, stavolta di un uomo perché Pairetto espelle Soriano che dopo un fallo da dietro su Gagliardini protesta dicendo all’arbitro: ”sei scarso”. Con il rumore di uno stadio pieno probabilmente l’arbitro non avrebbe sentito e non avrebbe estratto il cartellino rosso, ma in assenza di controprova l’unica certezza è il rigore concesso subito dopo all’Inter per un’entrata al limite di Dijks sul solito Candreva. Sul dischetto va Lautaro che calcia addosso al portiere, bravo a respingere anche la ribattuta di Gagliardini.
TRIPLETE MIHAJLOVIC - Manca mezz’ora alla fine e l’Inter con un uomo in più avrebbe tutto il tempo per portarsi sul 2-0, ma non è così. La svolta arriva dalla panchina con il triplice cambio di Mihajlovic che inserisce contemporaneamente Bani per Tomiyasu in difesa, Palacio per Orsolini e Juwara per Sansone in attacco. Proprio Juwara impegna subito Handanovic e poi, al secondo tentativo, dal limite dell’area trova il gran gol del pareggio, il primo in serie A per questo ragazzo di 18 anni del Gambia. A questo punto Conte boccia definitivamente Eriksen, sostituendolo con Sanchez, ma ormai l’Inter ha finito la benzina e lo si capisce dall’intervento scorretto sul velocissimo Juwara di Bastoni, che essendo già ammonito viene espulso. E guarda caso, dopo essere tornato in parità numerica, il Bologna raddoppia, con un gran sinistro di Barrow, smarcato da Dominguez.
QUANTI ERRORI - Rimangnono ancora 16,’ recupero compreso, ma l’Inter rischia il naufragio, graziata da solito Handanovic che nega il gol a Svanberg appena entrato. E a nulla servono i cambi tardivi di Conte che inserisce Vecino e Borja Valero al posto di Brozovic e Gagliardini. Sanchez fallisce incredibilmente il 2-2 sparando fuori, poi quando la mira è perfetta è bravissimo Skorupski a deviare in angolo. E alla fine il 2-1 è un giusto premio per il Bologna e una giusta condanna per l’Inter.
IL TABELLINO
Inter-Bologna 1-2
Assist: 35’ s.t. Dominguez
Gol: 22’ Lukaku, 29’ s.t. Juwara, 35’ s.t. Barrow
Inter: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini (dal 43’ s.t. Vecino), Brozovic (dal 43’ s.t. Borja Valero), Young (dal 40’ s.t. Biraghi); Eriksen (Dal 30’ s.t. Sanchez), Lukaku, Lautaro (dal 40 s.t. Esposito).
Bologna: Skorupski; Tomiyasu (dal 20’ s.t. Bani), Danilo, Denswil, Dijks; Soriano, Schouten, Dominguez (dal 43’ s.t. Baldursson); Orsolini (dal 20’ s.t. Palacio), Barrow (dal 40’ s.t. Svanberg), Sansone (dal 20’ s.t. Juwara).
Ammoniti: Danilo (B), Palacio (I), Juwara (B), D’Ambrosio (I)
Espulsi: Soriano (B), Bastoni (I)
Arbitro: Luca Pairetto (della Sezione di Torino)