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  • Calcio veneto in crisi:| Dopo Baggio e Del Piero...

    Calcio veneto in crisi:| Dopo Baggio e Del Piero...

    • L.C.

    Un tempo il Veneto era sinonimo di talenti. Talenti purissimi, supercampioni come Roberto Baggio e Alessandro Del Piero, capaci di spiccare il volo e toccare le vette del dio pallone. Passano gli anni, Baggio ha smesso e Del Piero a 37 anni sta vivendo le ultime fiammate di una carriera strepitosa, ma dietro le quinte di eredi non si vede neppure l'ombra. In un calcio profondamente cambiato e messo a dura prova dalla globalizzazione, spuntano invece come funghi giocatori africani trapiantati in Italia e acquistati in tenerissima età dalle nostre società.

    Due esempi su tutti, entrambi classe 1992: Ousmane Drame , attaccante franco-maliano preso dal Padova bruciando una folta concorrenza e fatto subito esordire da Alessandro Dal Canto in prima squadra e Amidu Salifu, centrocampista ghanese scovato dal Vicenza e subito ceduto alla Fiorentina. Drame è seguito e marcato stretto da tantissime squadre, in primis Chievo e la stessa Fiorentina; persino due club inglesi come Fulham e Arsenal hanno inviato alcuni osservatori nei giorni scorsi per una prima relazione approfondita sulle sue qualità. Poi c'è l'attaccante ivoriano Junior Tallo, 19 anni, che il Chievo ha ceduto alla Roma su espressa richiesta di Walter Sabatini dopo averlo svezzato: 'E' come Ibrahimovic da giovane - spiega il ds Giovanni Sartori - ha un futuro assicurato davanti a sé'.

    Ma i segnali sono tutt'altro che incoraggianti: 'E' la nuova frontiera del nostro calcio - sospira il principe dei procuratori Claudio Pasqualin  -, purtroppo la Federazione non si rende conto che in questo modo non solo non tutela affatto il movimento, ma addirittura lo danneggia, creando le premesse per la crisi che stiamo vivendo. Sono molto critico nei confronti della Figc, che non ha dato alcun sostegno ai settori giovanili negli ultimi anni e il Veneto è stato travolto in pieno in questa situazione. Ci vorrebbero incentivi economici per stimolare le squadre a investire sui vivai, altrimenti i risultati sono quelli che vediamo. Qualche tempo fa dicevamo che di fuoriclasse come Baggio e Del Piero ne nasce uno ogni vent'anni: la verità è che io non vedo nessuno di questo livello pronto a raccoglierne l'eredità e neppure un barlume di speranza che possa nascerne qualcuno in un futuro prossimo. Anche a grandi livelli abbiamo soltanto Maggio e Poli. Ottimi giocatori, non certo campioni internazionali'.

    Sulla stessa lunghezza d'onda anche il responsabile del settore giovanile del Chievo, Maurizio Costanzi: 'Di soldi ce ne sono sempre meno - spiega - e le società cercano strade alternative. Si va su talenti giovanissimi che giocano in paesi comunitari, la Francia in questo senso ne produce tanti. Arrivano con le famiglie, poi crescono e vengono acquistati. Quindi quasi subito vengono ceduti. È un processo che continua, noi siamo un passo indietro. Purtroppo non c'è la pazienza di aspettare e anche i talenti migliori finiscono schiacciati in questo sistema’. Così tocca accontentarsi. Il bassanese Federico Marchetti con il trasferimento alla Lazio potrebbe ritrovare il palcoscenico che merita; Christian Maggio vive la sua età dell'oro a Napoli, Andrea Poli è passato all'Inter, Federico Carraro deve confermare le prermesse. Talenti, sì, ma niente a che vedere con l'oro che luccicava con Baggio e Del Piero.

    (Corriere Veneto)

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