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Cresce la paura per il passaporto di Suarez, la Juve accelera di nuovo per Dzeko
PASSI AVANTI – Qualcosa, tanto, si muove a Roma. C'è Cengiz Under in uscita, magari verso la Bundesliga con l'Hertha Berlino che ci prova ma ancora non ha formulato l'offerta giusta. Soldi in arrivo comunque, che verranno dirottati primo o dopo sempre sul solito obiettivo: Arek Milik. Escluso dalle amichevoli del Napoli con Sporting e Pescara, per quanto i giallorossi debbano vedersela con la concorrenza pure della Fiorentina che si fa sempre più insistente. Si tratta in ogni caso, a oltranza, provando a trovare la quadra che ancora non c'è: passano le settimane, l'ostacolo è sempre rappresentato dalla maxi-richiesta di Aurelio De Laurentiis, con l'avvicinarsi del 5 ottobre si potrà vedere chi fa sul serio e chi bluffa ma qualcosa sembra davvero muoversi per sbloccare questo intreccio. E nelle scorse ore c'è stato anche un nuovo, lungo, summit a distanza tra Paratici, l'entourage di Dzeko e la dirigenza della Roma: fatto tutto con il giocatore, la richiesta è quella di un ulteriore piccolo sforzo per alzare quell'offerta già accettata negli scorsi giorni facendola salire dai 12 milioni tutto incluso. I dialoghi insomma sono ripartiti, le lungaggini burocratiche sul fronte Suarez possono agevolare il controsorpasso, perché la Juve non può proprio permettersi di restare col cerino in mano.
QUEL LIKE... – E Dzeko? Non fa la guerra per lasciare Roma, né per restarci. C'è anche lui tra i convocati per l'amichevole di Cagliari, una volta in campo avrà come sempre la fascia di capitano al braccio. Però per la prima volta si è lasciato scappare un like a una foto pubblicata su Instagram da Leonardo Bonucci, quella della vittoria della sua squadra in allenamento alla Continassa: come sempre in questi casi può voler dire tutto e può voler dire nulla, ma proprio oggi che si è rimessa in moto la macchina gli è scappato un like che mai gli era scappato prima. Una foto, va detto, particolarmente piaciuta considerando i cuoricini pure di Mauro Icardi e Manuel Locatelli: ma quelle sono altre storie.