Cremonese, quando puntare sui giovani italiani conviene: ora la Serie A e la filosofia 'pane e salame', come con Simoni
MIX VINCENTE - All'allenatore di Formia, che nel curriculum ha anche esperienze sulla panchina della Juventus U23 e dell'Avispa Fukuoka, club giapponese, è stata data massima fiducia e supporto, anche economico, da parte del cavalier Giovanni Arvedi, proprietario dal 2007 e potenza nel mondo dell'acciaio internazionale, che 15 anni dopo corona il sogno chiamato Serie A. Soldi ben spesi, per costruire una squadra equilibrata, un mix vincente tra giovani e profili di esperienza. Di Carmine, Ciofani, Castagnetti e Strizzolo hanno fatto da chioccia ai talenti del nostro calcio, come Carnesecchi, Okoli, Sernicola, Fagioli, Zanimacchia e Gaetano, che allo Zini hanno trovato le condizioni giuste per sbocciare.
PANE E SALAME - Per loro il futuro è un rebus, ma non è da escludere che possano restare in grigiorosso in prestito anche il prossimo anno. L'anno prossimo la Cremonese giocherà contro Inter, Milan, Napoli e Juve, la squadra verrà rinforzata, ma nella testa di Ariedo Braida non c'è nessuna rivoluzione. In B come in A, la Cremonese non ha nessuna intenzione di perdere il suo dna. Gli anni passano, il calcio è cambiato, così come i presidenti (da Luzzara ad Arvedi), ma la Cremonese resta una grande famiglia. Un club che ai tempi di Gigi Simoni veniva definita "pane e salame" perché le decisioni si prendevano con i piedi sotto il tavolo. Un'etichetta romantica, ma anche nel 2022 si può essere ambiziosi senza dimenticare il passato.