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    Cottarelli: 'Zhang è diventato interista e i conti sono in miglioramento. All'Inter serve Scamacca. Con InterSpac...'

    Cottarelli: 'Zhang è diventato interista e i conti sono in miglioramento. All'Inter serve Scamacca. Con InterSpac...'

    Carlo Cottarelli noto economista e grande tifoso interista, nonché promotore del progetto, mai decollato, InterSpac, ha raccontato a Virgilio Sport come sta vedendo il momento del club nerazzurro, con la vittoria dello Scudetto e con il futuro della società legata al presidente Zhang.

    IL DERBY - "Ero a Roma, ho visto la partita ma non ho potuto prendere parte ai festeggiamenti. A essere sincero, non credevo l’avremmo vinto nel derby, pensavo che il Milan la sudasse di più e che ci evitasse il lusso di conquistare lo scudetto nella stracittadina giocata in trasferta. Sarò allo stadio per Inter-Torino. Di solito frequento molto San Siro, quest’anno non sono riuscito a esserci più di tre o quattro volte".

    SECONDA STELLA - "Essere competitivi, valorizzare la nostra storia ancora di più. Abbiamo atteso tanto: vuol dire aver messo nel mirino la Juventus, il cui corso complessivo resta di un altro livello ma molto di quanto ottenuto, i bianconeri lo devono a uno dei principali artefici dei nostri successi recenti: Beppe Marotta. Imprescindibile".

    MAROTTA - "Cominciamo col dire che Marotta ancora non va in pensione e già questo è importante. Il corso di questo ciclo dipende solo ed esclusivamente dalla società: per fare un salto, ovvero per essere competitivi in Europa, serve qualche investimento in più. A Istanbul nel 2023 abbiamo giocato una finale europea, è vero, ma lo è altrettanto il fatto che ogni cosa – nella passata Champions – si è messa per il verso giusto. A dirla tutta: avessimo avuto un attaccante in più e di ottimo livello, credo che contro l’Atletico Madrid non avremmo perso".

    ZHANG - "Sì, l’ho incontrato: l’ultima volta prima di Istanbul. È diventato un interista vero, sempre più tifoso e ora ama profondamente l’Inter. Forse inizialmente l’impressione è che la conoscesse meno".

    CAPITALI STRANIERI - "Credo che gli imprenditori italiani siano troppo piccoli per agire a livello individuale e troppo restii a unire le forze. Si opera su livelli di capitale elevati al cui passo un solo imprenditore non può reggere. Solo alla Juventus non è ancora accaduto".

    INZAGHI - "Simone Inzaghi, senza dubbio. Ho accolto con gioia il suo passaggio dalla Lazio all’Inter, sono un suo sostenitore della prima ora. Ha mostrato una visione del gioco impressionante: questa squadra si esprime al meglio e produce un calcio piacevole. L’attacco è altamente prolifico sebbene non finalizzi la grande mole di palle gol che costruiamo; la difesa è imperforabile; il centrocampo sa essere di sostanza e tecnico. L’Inter sta entusiasmando: grande merito credo vada riconosciuto proprio al suo allenatore".

    ATTACCO - "Un attaccante di livello. Non faccio nomi perché di forti ce ne sono tanti, anzi. Uno glielo concedo: Scamacca".

    I CONTI - "Assolutamente migliorata. Nell’anno del Covid si era arrivati a 250 milioni di perdite, con le entrate di quest’anno siamo vicini al pareggio di bilancio. Che dire: le casse dell’Inter stanno sicuramente meglio di quelle dello Stato italiano".

    INTERSPAC - "Sarebbe sicuramente un valore aggiunto: le entrate di capitale consentirebbero di estinguere i debiti, 80mila interisti si sono detti disposti a investire nel progetto ma non c’è ancora, da parte del club, l’intenzione di renderlo effettivo".

    SAN SIRO - "Ultimo scudetto a San Siro? Spero di no: non tanto per la questione stadio che tiene banco da tempo, quanto piuttosto per il fatto che – in ogni caso – per la realizzazione di uno impianto nuovo servono quattro o cinque anni e spero che l’Inter non ci lasci a digiuno per così tanto tempo. Cosa penso di San Siro? Giocare al Meazza è quel che vorrei ma non può essere una conditio sine qua non per essere interisti"

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