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Costacurta: 'Questo Milan ricorda quello di Zaccheroni, bene l'addio di personaggi come Mexes'
PUNTI DI FORZA: “La capacità di reazione, e soprattutto lo spirito. Ora il Milan è una squadra, un gruppo in cui c’è aiuto reciproco, una corsa in più per aiutare il compagno. Penso ad esempio al finale di Palermo: Abate era stanchissimo, ma quando Suso aveva palla provava comunque a salire, a dare un’opzione in più al compagno. Ecco, questi sono segnali importanti. Credo che in questo momento sia questa la differenza fra Milan e Inter. Là non si aiutano, è venuto a mancare questo spirito”.
MILAN ITALIANO E GIOVANE: “Il progetto italiano mi piace molto, è davvero interessante. E poi il Milan si è liberato di alcuni personaggi, ad esempio Menez e Mexes, che non avevano lo spirito che riconosco nella rosa attuale. Ecco, è proprio questo spirito che potrebbe portare la squadra in Champions. Se può arrivare tre le prime tre? Facciamo chiarezza: questa non è una rosa da Champions, ce ne sono altre maggiormente strutturate. Parlo di Juve, Roma e Napoli, che ritengo superiori a livello tecnico, fisico e caratteriale. Se si fa un’analisi a tavolino, è utopia pensare al Milan in Champions. Però, ripenso alla mia esperienza diretta, e dico: con Zaccheroni nel 1998-99 eravamo da quarto-quinto posto, eppure abbiamo vinto lo scudetto, nonostante non fossimo strutturati per vincere. E’ successo perché lui ha costruito una squadra, intesa come gruppo. E alla mia epoca si andava in Champions perché c’era qualità professionale. Diciamo che i cambi non sono all’altezza, e questo alla lunga può diventare un problema. Juve, Roma e Napoli hanno seconde linee più forti, ma l’assenza di impegni europei gioca a favore del Milan”.