Costa Concordia: naufrago condannato a risarcire Fincantieri
L’uomo ha dichiarato di ricordare perfettamente ciò che successe quella sera, sostenendo di aver girato per due ore, al buio, sulla nave insieme a sua moglie. Egli ha inoltre rivelato di ricordare anche il numero 4, ovvero il numero del primo ponte raggiunto, ed il numero 12, quello della prima scialuppa di salvataggio. L’anziano ha anche raccontato gli attimi di paura successivi, con la nave che era già inclinata e dopo molte operazioni di messa in acqua non si riusciva a farla scendere perché sbatteva su un fianco.
A tenere in banco in queste ore, però, sono le vicende successive al naufragio. Ernesto Carusotti, infatti, aveva citato in giudizio non solo Costa Crociere, ma anche l’azienda costruttrice della nave, la Fincantieri. Il suo scopo era quello di accertare tutte le responsabilità che avevano concorso a dare origine alla tragedia, comprese quelle relative ai malfunzionamenti della nave. Il tribunale di Genova ha riconosciuto al passeggero in questione un consistente risarcimento, disponendo però che a pagare fosse solo Costa Crociere.
Così Fincantieri ha presentato una richiesta di pignoramento nei confronti dell’uomo, condannato poi a corrispondere circa 14.000 euro di spese legali all’azienda. Dunque il Codacons, associazione a difesa dei consumatori alla quale il ricorrente si era rivolto, ha deciso di pagare una parte del risarcimento (4.000 euro) tramite monetine da un euro, recapitate con un trolley; l’uomo, intanto, ha dovuto sborsare 10mila euro di tasca propria.
La questione giudiziaria è destinata a proseguire davanti alla Corte di appello.