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Cosa ha avuto Ndicka in Udinese-Roma: possibile compressione polmonare con pneumotorace
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PASSATA LA PAURA - Un sospiro di sollievo per i giocatori, che hanno chiesto e ottenuto dall'arbitro Pairetto di rinviare quello che resta da giocare del match (COSA DICE IL REGOLAMENTO), e per tutto l'ambiente Roma, che in serata sui social ha provato a tranquillizzare tutto: "La squadra ha fatto visita a Ndicka in ospedale. Evan si sente meglio ed è di buon umore. Resterà in osservazione per accertamenti in ospedale".
NIENTE INFARTO - Dagli esami effettuati, è stata scongiurata l'ipotesi che possa essersi trattato di un infarto. Secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport sulla base degli accertamenti cardiologici e neurologici (compresa una tac) effettuati in serata, per Ndicka potrebbe essersi trattato di una compressione polmonare con possibile pneumotorace. A causarlo potrebbero essere stati alcuni scontri di gioco avuti dal difensore durante la partita: il più forte al 38', gli altri due tra il 66' e il 70', ossia poco prima che l'ivoriano si sentisse poco bene.
COS'E' IL PNEUMOTORACE - ll pneumotorace è una patologia a esordio improvviso caratterizzata dalla presenza di aria nello spazio pleurico (cioè nello spazio virtuale tra i due foglietti pleurici che rivestono il polmone e la parete toracica). Questa patologia è provocata dalla rottura di una bolla per cui l’aria si accumula nel cavo pleurico comprimendo il polmone che non riesce a espandersi adeguatamente, con conseguente rischio di collasso polmonare.
NOTTE TRANQUILLA - Come riporta Sky Sport Ndicka stamattina farà altri accertamenti in ospedale, i bollettini medici saranno gestiti direttamente dalla Roma, in contatto con il medico del club rimasto in ospedale. Nelle prossime ore anche in base agli accertamenti si potrà valutare quando sarà dimesso dall'ospedale.
INTERVENTO TEMPESTIVO - Come riporta l'Ansa, i vertici di Asufc, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, hanno ufficialmente ringraziato per la professionalità tutto il personale coinvolto, dalla centrale operativa regionale Sores Fvg, che ha effettuato l'intervento sul campo e il trasporto al Pronto soccorso, ai medici dei reparti di emergenza e della cardiologia.