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Corte Giustizia UE: 'ABUSO DI UEFA E FIFA SULLE COMPETIZIONI'. Ma non si pronuncia sulla Superlega
#CJUE: Les règles de la #FIFA et de l’#UEFA sur l’autorisation préalable des compétitions de #football interclubs, telle que la Superleague, violent le droit de l’#UE #EuropeanSuperleague https://t.co/VGsRk63Zfn pic.twitter.com/ZTNN0bIqI0
— Cour de justice UE (@CourUEPresse) December 21, 2023
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA - "Le regole FIFA e UEFA subordinano alla loro previa approvazione qualsiasi nuovo progetto calcistico interclub, come ad esempio La Super League, e il divieto ai club e ai giocatori di giocare in quelle competizioni sono illegali. Non c'è quadro normativo FIFA e UEFA che garantisca che siano trasparenti, oggettive, non discriminatorie e proporzionate. Allo stesso modo, le norme che conferiscono alla FIFA e alla UEFA il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti connessi a tali concorsi sono tali da restringere la concorrenza, data la loro importanza per i media, i consumatori e telespettatori nell'Unione europea.
La FIFA e l'UEFA sono associazioni di diritto privato con sede in Svizzera. Il loro obiettivo è promuovere e definire il quadro per il calcio a livello mondiale ed europeo. Hanno adottato norme che conferiscono loro il potere di far approvare le competizioni calcistiche interclub in Europa e sfruttare i vari diritti mediatici ad esse correlati. Un gruppo di 12 squadre di calcio europee, tramite la società spagnola European Superleague Company, desiderava dar vita ad un nuovo progetto di competizione calcistica: la Superlega.
La FIFA e la UEFA si sono opposte al progetto, minacciando di imporre sanzioni ai club e ai giocatori che avessero deciso di partecipare.
La European Superleague Company ha intentato un'azione legale contro la FIFA e la UEFA dinanzi al Tribunale commerciale di Madrid (Spagna), sostenendo che le loro norme sull'approvazione dei concorsi e sullo sfruttamento dei diritti dei media sono contrarie alle leggi UE. Avere qualche dubbio in merito, in relazione, tra l'altro, al fatto che la FIFA e la UEFA ne detengono il monopolio di mercato, il giudice spagnolo ha sottoposto la questione alla Corte di giustizia. La Corte rileva che l'organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti tv sono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se l'esercizio economico dello sport presenta alcune specificità caratteristiche, quali l'esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di imporre sanzioni.
La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la FIFA e l'UEFA si organizzano competizioni calcistiche. La Corte dichiara poi che, quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali le imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere deve, tenuto conto del
rischio di conflitto di interessi che ne deriva, essere sottoposto a criteri idonei ad assicurarne la sussistenza che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Tuttavia, i poteri della FIFA e della UEFA non sono soggetti a tali criteri. La FIFA e la UEFA stanno quindi abusando di una posizione dominante.
Inoltre, data la loro natura arbitraria, le loro norme in materia di approvazione, controllo e sanzioni sono contrarie alla libera prestazione dei servizi. Ciò non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata.
La Corte, essendo stata interpellata in generale sulle norme FIFA e UEFA, nella sua sede non si pronuncia su quel progetto specifico.
Parallelamente, la Corte osserva che le norme FIFA e UEFA relative allo sfruttamento dei diritti mediatici sono tali da risultare dannose per le società calcistiche europee, per tutte le società che operano nei mercati dei media e, in ultima analisi, consumatori e telespettatori, impedendo loro di fruire di contenuti nuovi, potenzialmente innovativi e interessanti. Spetta tuttavia al Tribunale di commercio di Madrid verificare se tali norme possano avvantaggiare diverse parti interessate nel calcio, ad esempio, garantendo una ridistribuzione solidale delle risorse profitti generati da tali diritti".