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    Corsi a CM: 'C'è la Juve su Saponara... Ho detto no a Roma e Napoli per Tonelli'

    Corsi a CM: 'C'è la Juve su Saponara... Ho detto no a Roma e Napoli per Tonelli'

    • Stefano Agresti
    Quando ci chiedono quale sia il club del 2015, a noi viene in mente - oltre alla Juve che ha vinto tutto - il piccolo Empoli. Non tanto perché s'è inventato un grande allenatore come Sarri e ha divertito l'Italia nei primi sei mesi dell'anno, ma soprattutto perché ha saputo fare addirittura meglio nell'ultimo periodo, dopo avere liberato il tecnico-mago per il Napoli e dopo avere venduto o perso la bellezza di cinque titolari della squadra dei miracoli: Sepe, Hysaj, Rugani, Valdifiori e Vecino. Là, in Toscana, hanno preso Giampaolo e una manciata di semisconosciuti e ora sono a ridosso delle grandi. Se non danno un premio a chi dirige questa società, significa che il calcio va al contrario. E dunque non glielo daranno.

    Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli da venticinque anni: è lei che capisce così tanto di calcio?
    (sorride) "Piano con i complimenti, perché se ci sentiamo bravi poi sciupiamo tutto. Dobbiamo anzi stare molto attenti e concentrati: dirigenti, staff tecnico, calciatori. Non pensiamo agli elogi, ma a migliorare".

    Migliorare? Credevamo si accontentasse di andare avanti così.
    "Macché: questa è una squadra giovane e può crescere ancora. Penso al nostro centrocampo, che ha un'età media di ventidue anni e mezzo: non può migliorare, maturando un po'? Così come il portiere, Skorupski: bravissimo, di grande prospettiva, ma in un ruolo del genere con il tempo si può solo crescere. E poi abbiamo avuto qualche infortunio che ci ha condizionato: Mch'edlidze, Croce". 

    Insomma, vuole andare in Europa.
    "Non montiamoci la testa: voglio la salvezza, ci mancano tredici punti. Ma se quel sogno serve a dare una spinta in più ai ragazzi, allora culliamolo pure. Basta che non si montino la testa. Per noi, peraltro, è fondamentale anche arrivare qualche posizione avanti rispetto al passato: più in alto ci piazziamo, più soldi entrano. Un club come il nostro ne ha bisogno".

    Perché, lei ci rimette con il calcio? A vedere i talenti che s'inventa e poi vende, ci era venuto il dubbio che ci guadagnasse.
    "Eh, ci guadagno... Diciamo che per me è un'azienda, come le altre che ho. Mi dà aoddisfazione, certo, e provo a non rimetterci, anche se in passato qualche soldo ho dovuto buttarlo qua dentro: abbiamo vissuto momenti neri, siamo stati perfino vicini alla C".

    Torniamo alla domanda d'origine: sceglie lei allenatori e giocatori?
    "Abbiamo un direttore sportivo assai preparato, Carli, che conosce tutti. Poi è ovvio che ci consultiamo: qualche partita l'abbiamo vista anche noi, no? E non sottovaluti l'importanza dell'ambiente".

    La tranquillità di Empoli.
    "Qui società e tifosi non mettono pressione e se un ragazzo sbaglia due partite, gli facciamo giocare la terza sereno. Prenda Paredes".

    Che ha fatto Paredes?
    "Lo abbiamo avuto in prestito dalla Roma come mezzala, è un talento straordinario ma con il tempo ci siamo accorti che per quel ruolo gli mancava un po' - come dire? - un po' di dinamismo, ecco. Lo abbiamo lasciato tranquillo e Giampaolo ha avuto l'intuizione di schierarlo centrale: scelta azzeccatissima. Sa quanto può migliorare in quel ruolo? Diventerà un grande".

    Sceglie così bene i suoi giocatori che li vogliono tutti: chi parte a gennaio?
    "Nessuno. Togliere un elemento a questa squadra, anche un rincalzo, è una tortura e noi non vogliamo sciupare nulla. Poi è chiaro che se un calciatore ha pochissimo spazio e ci chiede di andare in una squadra dove può giocare di più, possiamo parlarne".

    I titolari, però, restano.
    "Tutti, assolutamente. C'è un patto d'onore con loro, nessuno escluso: ora arriviamo in alto tutti assieme, a giugno valutiamo le proposte che arriveranno".

    Eppure c'è chi vorrebbe Tonelli adesso.
    "Me l'hanno chiesto Roma e Napoli, volevano sapere se sarei stato disposto a trattarlo per gennaio. Ho ringraziato e ho detto no: tutto rinviato a fine campionato".

    Tonelli è pronto per una grande squadra?
    "Sì, perché ha personalità e carattere e anche se commette un errore, non lo subisce: dopo riparte come se niente fosse successo. Tipo Hysaj: noi sapevamo che non avrebbe sofferto a Napoi, a giocare davanti a cinquantamila spettatori, perché è forte dentro. Tonelli, poi, ha un'altra qualità: fa giocare meglio anche chi gli sta a fianco. E non è una dote da poco".

    ​I grandi club puntano Saponara.
    "Perché vince le partite. Sono importanti tutti i giocatori, in ogni ruolo, e conta anche l'eleganza, perché uno vede Saponara muoversi in campo e se ne innamora, è bello quando gioca. Alla fine, però, i numeri valgono più di tutto e lui anche quest'anno, benché sia stato squalificato per tre giornate e abbia avuto qualche acciacco, fa spavento: andate a vedere quante volte è stato decisivo, tra gol e assist".

    Andrà alla Juve?
    "Diciamo che la Juve ha avuto parole di apprezzamento, per lui e per noi: ci hanno fatto i complimenti quando lo abbiamo ricomprato dal Milan, a loro piace sicuramente tanto. Vediamo se a giugno tutto questo si trasformerà in qualcosa di concreto. Certo, la Juve lo considera e a noi fa piacere...".

    Anche Mario Rui è destinato a lasciare Empoli. A giugno, ovviamente.
    "Se guardate i terzini sinistri delle prime cinque o sei della classifica, non so se è il più forte ma quasi. Mettiamo da parte la Juve, che ha due soluzioni entrambe valide, anche se l'ultimo che hanno preso, Alex Sandro, lo hanno pagato ventisei milioni...".

    Già, e lei Mario Rui lo vende per meno di ventisei milioni.
    (ride) "Eh, qualcosina in meno sì... Però è davvero forte, Mario Rui: in copertura è insuperabile e quando attacca ha tutte le qualità di chi deve offendere. Ecco, se penso ai terzini di Inter e Roma, non mi sembra che abbia qualcosa in meno di loro. Anzi...".

    @steagresti
     

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