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Coronavirus, riaprono palestre e piscine: prenotazioni, distanze e registri, ecco i 'nuovi allenamenti'
LA PALESTRA - Distanze da tenere, con almeno due metri l’uno dall’altro quando si fanno esercizi; attrezzi da disinfettare dopo che ogni cliente li ha utilizzati; scarpe dedicate alla sola palestra. Spogliatoi? Il minimo indispensabile. Mascherina? Sì, per entrare ma non per fare esercizio. Inoltre ci saranno gel disinfettanti ed eventualmente anche termoscanner per misurare la temperatura corporea, con dati che verranno registrati e conservati per 14 giorni. Cosicché, in caso di positività, sarà più facile ricostruire anche i movimenti all'interno della palestra del soggetto interessato.
LA PISCINA - Qui la differenza sta tutta nella distanza: 7 metri quadrati a persona nelle vasche, almeno un metro e mezzo per le persone, non conviventi, sedute su sdraio e lettini. Il che vuol dire che nelle piscine, che mediamente misurano 426 metri quadri (escluse quelle olimpioniche), potranno esserci solamente 60 persone. Per il resto il protocollo è lo stesso, con i centri sportivi che stanno prendendo le prenotazioni per gli allenamenti (suggerito caldamente dal governo).
LA GIORNATA - Il ritorno in palestra, o in piscina, quindi, sarà così: prenotazione, termoscanner (se hai più di 37,5 di febbre torni a casa), spogliatoio dove bisogna tenere un metro di distanza dagli altri, cambiare le scarpe, vestiti e oggetti tutti nella borsa, gel sulle mani e si inizia. Utilizzare attrezzi disinfettati, quelli che non si possono disinfettare (come i roller o i ring per il pilates) non saranno a disposizione, fare allenamento a distanza (due metri e non uno), e poi la doccia, sempre un metro l’uno dall’altro. Poche chiacchiere, tanto esercizio. Così riparte lo sport in Italia.